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CANTONE«Ha agito mosso dalle più basse pulsioni sessuali», condannato a tre anni e mezzo di carcere

25.05.23 - 16:32
Respinte, per il 36enne sopracenerino, le richieste di pena sia della difesa che dell'accusa, giudicate entrambe troppo blande.
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«Ha agito mosso dalle più basse pulsioni sessuali», condannato a tre anni e mezzo di carcere
Respinte, per il 36enne sopracenerino, le richieste di pena sia della difesa che dell'accusa, giudicate entrambe troppo blande.

LUGANO - Dovrà scontare altri due anni e sette mesi di carcere, per una detenzione complessiva di tre anni e mezzo, il 36enne del Sopraceneri oggi alla sbarra alle Assise criminali di Lugano per aver picchiato, segregato e costretto a vari atti sessuali, tra il 2021 e il 2022, la sua oggi ex compagna. Non sarà dunque scarcerato immediatamente come chiesto invece dalla difesa ma anche dall'accusa, la cui richiesta di pena è stata ritenuta nuovamente troppo bassa, e quindi inadeguata.

L'uomo, che dovrà anche sottoporsi a un trattamento ambulatoriale e versare 13'000 franchi di risarcimento per torto morale alla vittima, è infatti stato ritenuto colpevole di coazione sessuale ripetuta, coazione ripetuta, lesioni semplici e vie di fatto reiterate. Nulla di fatto, invece, per quanto riguarda il sequestro di persona, ritenuto «non realizzato perché la vittima, trovandosi in una stanza al piano terra, sarebbe potuta scappare dalla finestra».

«Noncurante della sofferenza della donna» - «La colpa è oggettivamente estremamente grave per il reato principale, e grave per gli altri reati», ha detto il giudice Amos Pagnamenta annunciando la sentenza. Il 36enne «ha agito mosso dalle sue più basse pulsioni sessuali e dalla volontà di punire nel modo più meschino la vittima. In tutto ciò si è dimostrato noncurante del dolore e delle sofferenze, sia fisiche che psicologiche, di una persona che amava». 

Prove schiaccianti - Il giudice ha poi tenuto a sottolineare che «se la vittima non avesse avuto la prontezza di registrare quello che stava vivendo in quella relazione avremmo sicuramente assistito alla stregua negazione, da parte dell'imputato, della sua responsabilità». E in effetti, a dispetto delle prove schiaccianti, «all'inizio dell'inchiesta l'uomo ha tentato di respingere ogni accusa».

«Non è apparso sincero» - Il fatto che il 36enne abbia intrapreso di sua spontanea volontà un percorso di psicoterapia è stato invece giudicato positivamente nella commisurazione della pena. Al contrario, quanto riferito dall'imputato in termini di dispiacere e rimorso «non è apparso, anche oggi, del tutto sincero». L'uomo «sembra infatti limitarsi a ripetere concetti sentiti e risentiti dai terapeuti», ha concluso Pagnamenta.

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COMMENTI
 

Nola 10 mesi fa su tio
Si deve cambiare la legge assolutamente. Ma ne parlano in governo? e se si, chi? a me sembra che importa di piu' il taglio sconsiderato di alberi e l'inquinamento degli aerei piuttosto che la violenza sulle persone, e intendo persone tutte. Se non c'e' una legge adeguata (13mila franchi di risarcimento e' uno scherzo?) ci sara' la legge fai da te.

volabas56 10 mesi fa su tio
Come le perizie fatte da psichiatri negli anni scorsi, su criminali pedofili. Grazie alle perizie di questi fenomeni, sono usciti e hanno commesso ancora reati gravi. Caso Ferrari in primis.

carlo56 10 mesi fa su tio
le perizie psichiatriche in questi casi, secondo me, sono solo dei sotterfugi legali per rendere la pena meno pesante, pertanto poco attendibili. Oltre tutto solitamente due perizie due risultati, a dimostrazione che forse per il risultato incide anche la base ideologica di partenza dell'esaminatore. Non pare proprio essere comunque una scienza esatta. Soldi buttati.

Voilà 10 mesi fa su tio
Quanto sono attendibili e utili le perizie psichiatriche e le psicoterapie su questi soggetti? Come possono essere attendibili delle perizie quando quella della difesa contraddice quella dell'accusa. E' lecito chiedersi se c'è una base scientifica

Luisssss 10 mesi fa su tio
Tagliare quello che penso io

Anna 74 10 mesi fa su tio
è una pena troppo bassa
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