Cerca e trova immobili

LOCARNOIl saluto di Scherrer: non è più il tempo dello "scaricabarile"

01.01.23 - 12:59
Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità in questi tempi difficili e ci vuole coesione, ha affermato il sindaco di Locarno
CITTÀ DI LOCARNO
Da sinistra Marco Maggi (Ente iniziative per il Locarnese), il sindaco di Locarno Alain Scherrer e Mauro Beffa (responsabile manifestazioni della Città).
Da sinistra Marco Maggi (Ente iniziative per il Locarnese), il sindaco di Locarno Alain Scherrer e Mauro Beffa (responsabile manifestazioni della Città).
Il saluto di Scherrer: non è più il tempo dello "scaricabarile"
Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità in questi tempi difficili e ci vuole coesione, ha affermato il sindaco di Locarno

LOCARNO - Le turbolenze in famiglia e quelle nella società e nel mondo: sono i due temi, apparentemente distanti ma profondamente legati, toccati dal sindaco di Locarno Alain Scherrer nel tradizionale discorso per il brindisi di Capodanno, che ha avuto luogo dal palco di Locarno on Ice in Piazza Grande. 

«Più i problemi sociali si fanno acuti e più s’intensificano gli sfoghi famigliari. Fino ad oggi. Tempi di crisi, i nostri, di guerre dichiarate o latenti, di inflazioni galoppanti, di minacce di restrizioni energetiche, di fatture non pagate, di rifugiati che arrivano numerosi. Sono tutti problemi gravi che invitano a cercare soluzioni lungimiranti e a volte dolorose. Sono tutti problemi gravi che incitano ad accuse roboanti, a soluzioni troppo facili, a discorsi politici, filosofici e religiosi troppo limitati» ha affermato Scherrer.

Bisogna rifuggire dalle semplificazioni: «Non si possono risolvere i problemi energetici, tacciando gli ecologisti e i Verdi d’essere utopisti
oltre che la causa di ogni restrizione e proponendo un ritorno massiccio al nucleare, per esempio, quando si è certi dello stato pietoso in cui vive il nostro pianeta per via delle nostre negligenze. È troppo comodo accusare una sola persona di tutti gli attuali mali bellici, che minacciano il nostro benessere, senza considerare le responsabilità di altri governanti che non hanno saputo essere dei veri politici. È troppo elettorale chiudersi in un guscio di sicurezza nazionale e sbandierare la difesa del territorio a spada tratta, quando tanta gente arriva chiedendo aiuto, supplicando un po’ di vita, cercando un po’ di tranquillità».

Quello che serve oggi, ha concluso Scherrer, è uno spirito di coesione. «Non abbiamo bisogno di questi strappi nel tessuto sociale, perché dividendosi, ci si distrugge. Ci vuole più che mai una solidarietà quotidiana, individuale quasi, in cui ognuno s’impegna a compiere gesti di elementare sobrietà, senza vergognarsi, senza pensare “Cosa dirà chi mi vede?”, senza giustificarsi scandalosamente dicendo “Ma a cosa serve la mia piccola economia, il mio piccolo contributo, un modesto volontariato?”. Tutto serve, soprattutto se fatto con un po’ di cuore e di altruismo, guardando lontano, tralasciando le solite mentalità dell’“Abbiamo sempre fatto così”, del “Dobbiamo difendere la nostra Patria”, quando poi produciamo armi a tutto spiano a ben di distruzione mondiale». Se ognuno di noi si farà carico delle proprie responsabilità, allora sì che il 2023 sarà davvero un buon anno.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE