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CONFINEDietro la morte dei due operai «gravi irregolarità»

22.09.22 - 19:49
Non era la prima volta che i due egiziani dormivano nella baracca in cui sono stati intossicati dal monossido.
Vigili del Fuoco
Il luogo della tragedia.
Il luogo della tragedia.
Fonte ats ans
Dietro la morte dei due operai «gravi irregolarità»
Non era la prima volta che i due egiziani dormivano nella baracca in cui sono stati intossicati dal monossido.
Il cantiere di Moltrasio, sul Lago di Como, è stato nel frattempo messo sotto sequestro dalla procura. I sindacati: «Morire in quelle condizioni è terribile e insensato».

COMO - Non era la prima volta che Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25, i due operai egiziani morti ieri mattina in un cantiere edile di Moltrasio, sul lago di Como, dormivano nella baracca-container nella quale l'altra notte sono stati intossicati dal monossido di carbonio.

Lo afferma il collega 62enne che ieri mattina ha scoperto i due cadaveri e lo hanno confermato i parenti dei due giovani, domiciliati in provincia di Milano.

«Io vengo da Milano e faccio avanti e indietro - ha riferito il collega, nordafricano pure lui, che faceva anche da interprete alle due vittime - e fino a poco tempo fa anche loro prendevano il treno, poi hanno voluto fermarsi qui».

«Sapevamo che lavoravano qui e che dovevano rimanere lì notte e giorno, ma non so per chi stessero lavorando» ha invece affermato un cugino dei due giovani. Giovani che erano arrivati in Italia all'inizio di agosto.

Il cantiere, intanto, è stato messo sotto sequestro dalla procura di Como, che ha aperto un'inchiesta e intende innanzitutto chiarire se le due vittime lavoravano con un regolare contratto. Da quanto è trapelato, pare che ieri siano già state riscontrate varie irregolarità nel cantiere stesso, anche se non legate alla morte dei due operai egiziani.

Lì, in una zona panoramica, sono in costruzione ville di lusso con piscina: il committente è un cittadino russo, mentre i lavori sono stati affidati a tre imprese, e in parte subappaltati. Nei loro confronti carabinieri, ispettorato del lavoro e Azienda sanitaria stanno effettuando una serie di accertamenti.

Questa mattina i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Como. «In un Paese civile non può accadere che si dorma in una baracca in cantiere - è la denuncia dei rappresentanti dei lavoratori - una situazione non rispettosa delle più elementari norme di igiene e sicurezza, nonché della dignità della persona. Morire in quelle condizioni è terribile e insensato».

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