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BLENIO«Quel sentiero non è tracciato ed è pericoloso anche per persone esperte»

05.09.22 - 12:00
Un comune in lutto e altri due che pregano per le sorti dei ragazzi protagonisti della tragedia in Valle di Blenio
FVR / M. Franjo
«Quel sentiero non è tracciato ed è pericoloso anche per persone esperte»
Un comune in lutto e altri due che pregano per le sorti dei ragazzi protagonisti della tragedia in Valle di Blenio
I giovani non erano da soli, ma accompagnati da adulti di una polisportiva. L'interrogativo di un esperto di montagna: «È stato percorso un sentiero non tracciato e pericoloso. Ci si chiede come mai»

BLENIO - Di Bisuschio, piccolo paesino del Varesotto a due passi dal confine. K.D.L., il 14enne rimasto vittima di un incidente verificatosi domenica, nei pressi della capanna Scaletta (in Valle di Blenio), aveva appena finito le scuole medie. In Ticino ci era arrivato assieme a una 20ina di compagni, accompagnato da alcuni adulti di una polisportiva. Doveva essere un'uscita spensierata prima dell'inizio delle scuole.

I fatti - Invece il volo da oltre 100 metri gli è stato fatale. E rischia di esserlo anche per l'amico travolto durante la caduta, anche lui un 14enne, proveniente da Induno Olona, altro paesino del Varesotto sul confine. Ancora in pericolo di morte vi è pure il 13enne del Mendrisiotto intervenuto nel tentativo di soccorrere i due giovani e precipitato a sua volta nel dirupo.

Il cordoglio - In rete, intanto, si moltiplicano a centinaia i messaggi di cordoglio per la prematura scomparsa dell'adolescente e le preghiere per i due ragazzi ricoverati a Lugano in gravissime condizioni. E si fanno strada alcuni interrogativi circa la presunta pericolosità di quel sentiero. Tra le varie voci c'è pure quella di una donna del Luganese che lo scorso 9 luglio, sempre nell'Alta Valle di Blenio, ha perso il marito 64enne.

Un precedente pochi mesi fa - «Non sono in grado di dire se avesse percorso lo stesso sentiero, ma quando fu lanciato l'allarme per la sua scomparsa si interpellò anche la capanna Scaletta», ci spiega al telefono. In realtà l'uomo fu trovato senza vita in un burrone nella zona del Cogn di Camadra, sul lato opposto rispetto al luogo in cui è avvenuta la tragedia domenica. La donna ci tiene comunque a precisare l'esperienza del defunto marito: «Non era la prima volta che frequentava quelle zona ed era pratico di montagna. Nessuno sa cosa sia successo quel giorno».

«Sentiero non tracciato» - Raggiunto al telefono, un esperto - che vista la delicatezza della situazione preferisce non essere menzionato - spiega: «Per raggiungere la capanna Scaletta esistono due sentieri, ma solo uno è segnalato. L'altro è vecchio e anche particolarmente ripido, dunque pericoloso anche per delle persone esperte. Sarebbe da capire per quale motivo i ragazzi abbiano prediletto quest'ultimo e non abbiano percorso il sentiero "bianco-rosso"».

Lo stesso non cela il proprio stupore nel venire a sapere che i ragazzini erano in gruppo e accompagnati: «Spero che questo sentiero non sia stato affrontato da una comitiva di 20 persone guidata da degli adulti. Altrimenti verrebbe da chiedersi perché, considerato il pericolo».

«Fondamentale è valutare le proprie capacità» - Un tema sempre attuale, ci tiene a ricordare Enea Solari, portavoce della Federazione Alpinistica Ticinese (FAT) è «l'importanza di saper valutare se si è nelle condizioni per poter affrontare un sentiero di montagna. Questo è un caposaldo del concetto di prevenzione di montagnesicure.ch. Fa bene ricordarlo a tutti gli escursionisti. Anche per chi lo è occasionalmente la domenica, è utile capire quali sono i requisiti indispensabili per visitare la montagna in sicurezza».

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