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LUGANOAgenti e minorenne, caso chiuso: «Un incubo per una foto nel vialetto»

05.11.21 - 15:48
Il ricorso ha dato ragione al collega dell'agente che fece guidare l'auto di polizia alla ragazzina.
tipress
Agenti e minorenne, caso chiuso: «Un incubo per una foto nel vialetto»
Il ricorso ha dato ragione al collega dell'agente che fece guidare l'auto di polizia alla ragazzina.
Il poliziotto, che all'epoca perse anche il posto di lavoro, è stato scagionato da tutte (o quasi) le accuse. Oggi gioisce, ma con l'amaro in bocca: «Sono stati quattro anni di patimento»

LUGANO - Prosciolto da tutte le accuse. O meglio, da quelle più rilevanti. Sul caso dell’adolescente che guidò l’auto di un agente della Comunale di Lugano, affermando tra l'altro di aver indossato anche la sua divisa, la Corte delle assise correzionali ha accolto il ricorso del collega 40enne. Quest'ultimo era accusato in prima istanza di favoreggiamento (si sosteneva che avesse omesso di segnalare la vicenda nonostante ne fosse a conoscenza) e infrazione alle norme della circolazione (per una foto scattata alla guida nel viale di casa). 

La stessa Corte delle assise correzionali ha ora scagionato il poliziotto. Il motivo? Non era tenuto a denunciare il collega essendo venuto a conoscenza dei fatti mentre non indossava la divisa (tra l'altro lo fece comunque, informando qualche giorno dopo il capogruppo del collega). Insomma, come riporta il Corriere del Ticino, nessun favoreggiamento da parte del poliziotto, tenuto oggi a pagare soltanto 400 franchi per essersi scattato dei selfie in auto sul vialetto di casa (l'infrazione alle norme della circolazione di cui sopra). Per quanto riguarda le spese processuali, è stato richiesto che siano poste a carico dello Stato nella misura del 90%.

«Un incubo durato 4 anni» - Una sentenza che il poliziotto ha accolto con gioia, ma che allo stesso tempo gli ha lasciato un retrogusto amaro, come lui stesso ammette. «Questa storia ha avuto un'eco mediatica spropositata. Arrivando a costarmi persino il posto di lavoro. In questi quattro anni sono finito in disoccupazione e ho dovuto affrontare spese giudiziarie per circa 30 mila franchi», ci racconta.

Nel 2018 ha trovato lavoro presso la Polizia Malcantone Ovest: «Ma subito c'è chi si è espresso chiedendo il mio allontanamento. Senza nemmeno attendere la sentenza». Oggi, riguardando a questi anni, si pone ancora delle domande: «Mi chiedo se tutta questa vicenda, senza l'eco mediatica che invece ha avuto, avrebbe avuto lo stesso corso. Penso solo alle decine di interrogatori ai miei colleghi e persino alle mie ex. Tutto questo, andando a ben vedere, per una foto in un vialetto».

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