Rifiuti pericolosi, ma anche animali abbandonati. C'era un po' di tutto nell'area a due passi dal confine ora posta sotto sequestro, scovata grazie alla segnalazione di un malcantonese
CADEGLIANO VICONAGO - È la segnalazione di un cittadino svizzero ad aver scoperchiato il cosiddetto vaso di Pandora. Trovandosi in un'area discosta e protetta dagli alberi, la discarica abusiva scovata a Cadegliano Viconago, a due passi dal confine con il Malcantone, era infatti quasi impossibile da vedere. Ma dall'altra parte della Tresa si vedeva, eccome.
Eternit e maiali - E si vedevano camion e ruspe che di frequente vi si recavano a gettare inerti di ogni genere, tra cui lastre di eternit, bombole di gas, rottami di auto, pneumatici e altri rifiuti classificati come potenzialmente pericolosi. Non solo: nell'area venivano tenuti anche due cani, dei cavalli e 17 maiali, che ora dopo i controlli veterinari verranno affidati a strutture specializzate.
Cancello lucchettato - L'operazione delle forze dell'ordine italiane, scattata all'alba, ha portato alla denuncia di otto persone. I danni sono ancora da quantificare, ma le riprese video raccolte dagli inquirenti hanno già appurato 43 operazioni di scarico in appena 23 giorni. L'accesso all'area, di circa tre ettari, era stato delimitato con un cancello munito di lucchetto. In modo che gli indagati potessero compiere i loro atti illeciti in tutta tranquillità.
Una sfilza di reati - «L’area è completamente disastrata», è stato il commento, raccolto da varesenews, del sindaco di Cadegliano Viconago Arnaldo Tordi. I reati contestati agli otto denunciati - sei italiani, un albanese e un turco - sono alterazione delle risorse ambientali, discarica non autorizzata, gestione illecita di rifiuti, distruzione o deturpamento di bellezze naturali, occupazione di terreno demaniale.
Recidivo - Uno degli indagati, riferiscono i media d'oltre confine, è inoltre la persona accusata di aver appiccato il fuoco ad alcuni rifiuti, qualche anno fa, sempre nella stessa zona.