Fine della corsa per il 42enne, ricercato dal 2016 per questioni legate al traffico di stupefacenti. Qualche mese fa aveva piazzato le sue macchine senza targhe in una proprietà privata del Luganese
BIDOGNO – Aveva piazzato le sue auto senza targhe sul terreno di una signora, a Bidogno. Dandole un’infinita serie di problemi. Ora, l’uomo, un 42enne di Francavilla al Mare, sarebbe stato estradato dalla Svizzera. Nel 2016 la procura di Chieti aveva emesso un ordine di carcerazione nei suoi confronti. Le manette, per l’uomo, sono scattate settimana scorsa.
Nascondeva la droga nelle mozzarelle – Il personaggio in questione è piuttosto ambiguo. Nato in Svizzera, nel 2007 sarebbe stato arrestato in Italia per traffico di droga per poi essere condannato nel 2012. È quella che dalla stampa italiana era stata definita come operazione “Bufala”. Si trattava di un enorme spaccio di cocaina nascosto, stando ai carabinieri, dietro al commercio di mozzarelle.
Svanito nel nulla – Dopo due anni, l’uomo torna in libertà. Dimostrando di non avere imparato praticamente nulla dietro le sbarre. In prova presso i servizi sociali, crea nuovi grattacapi alla giustizia. Nel 2016 si dovrebbe presentare in una struttura in provincia di Macerata. Ma da quel momento l’uomo fa sparire le sue tracce.
A marzo torna a fare parlare di sé – In realtà il 42enne era fuggito in Svizzera (dove, secondo alcuni, era addirittura a beneficio dell’assistenza). E a inizio primavera si era reso protagonista di un episodio curioso riportato da Tio/ 20 Minuti. Una donna di Bidogno era in trattativa con lui per l’affitto di un terreno con stalla e tettoia.
Operazione notturna – La signora cercava solamente qualcuno che le tenesse pulito l’appezzamento. Dopo un colloquio, l’accordo tra i due resta in sospeso. Non si firma nulla. Ma l’uomo, nella notte, piazza sul terreno due auto senza targhe.
Una situazione assurda – La proprietaria del terreno si era pure rivolta alla polizia per denunciare la situazione assurda in cui si era ritrovata. Ma gli agenti, trattandosi di una proprietà privata, e complice una serie di cavilli burocratici, si sono ritrovati con le mani legate. Le vetture erano in seguito state rimosse alla presenza di autorità competenti.
E infine il rimpatrio – Ancora non si capisce quali fossero le reali intenzioni dell’uomo nella circostanza specifica. Il 42enne in Ticino si occupava di una presunta società per la compravendita di auto-moto e barche. Una pseudo ditta iscritta al registro di commercio da inizio 2019 e di cui figurava titolare una donna del Bellinzonese. Negli scorsi giorni, il discutibile personaggio, grazie alla collaborazione transfrontaliera tra polizie svizzera e italiana, è stato finalmente rimpatriato.