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BREGAGLIA (GR)Val Bregaglia, situazione drammatica per la popolazione

01.09.17 - 19:18
La maggior parte delle persone sfollate da Bondo e ora anche da Spino hanno trovato alloggio presso amici e parenti, mentre alcuni si trovano nel piccolo ospedale locale
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Val Bregaglia, situazione drammatica per la popolazione
La maggior parte delle persone sfollate da Bondo e ora anche da Spino hanno trovato alloggio presso amici e parenti, mentre alcuni si trovano nel piccolo ospedale locale

BREGAGLIA - La scorsa notte un nuovo scoscendimento ha ulteriormente complicato la situazione in Val Bregaglia. Nella zona di Bondo, la colata di fango e detriti della Val Bondasca ha causato l'innalzamento del fiume Maira, mettendo a rischio la vecchia e la nuova strada cantonale. Se entrambe dovessero venir sommerse, non ci sarebbero più vie di comunicazione attraverso la valle. I lavori potrebbero durare giorni.

Ieri sera, durante un violento temporale, una nuova colata di detriti ha raggiunto il villaggio di Bondo intorno alle 21.30, danneggiando case e strade, riempiendo il bacino di contenimento e ricoprendo la nuova strada cantonale. I detriti e il fango hanno raggiunto anche il letto del fiume Maira (o Mera) e, sul versante destro, la piccola località di Spino e la vecchia strada cantonale.

La Maira oggi ha iniziato a scorrere sui detriti della frana, quindi parecchi metri al di sopra del suo normale alveo, ha indicato in un comunicato odierno il Comune di Bregaglia. Anche il ponte sopra il fiume è stato sommerso.

La nuova strada cantonale, sulla sinistra del fiume Maira, è stata completamente inondata e anche l'argine risulta fortemente danneggiato. Per evitare che anche la vecchia via, a destra del fiume, venga sommersa, si stanno posizionando dei grossi massi. Il ripristino di questo passaggio che collega la Val Bregaglia all'Italia potrebbe durare diversi giorni.

Per motivi di sicurezza, i lavori per lo sgombero del bacino di contenimento oggi non hanno avuto luogo. Bondo rimane completamente evacuato e attualmente non esiste alcuna possibilità di accesso.

La scorsa notte, attorno alle 03.00, si è verificato anche lo straripamento di un torrente sulla strada cantonale tra Vicosoprano e Casaccia, ai piedi del passo del Maloja, l'unica connessione per l'Engadina. Il manto stradale è stato bloccato da pietre e fango per centinaia di metri, ha indicato il portavoce del Comune di Bregaglia Christian Gartmann. La strada dovrebbe riaprire attorno alle 20.00.

Maggior preoccupazione per Bondo - A destare maggior preoccupazione è tuttavia la situazione nella zona di Bondo. L'attigua località di Promontogno è rimasta senza corrente elettrica. A Spino sono state danneggiate diverse case, gli abitanti e gli ospiti di un albergo hanno dovuto essere sfollati. Due persone anziane, bloccate in un edificio, sono state soccorse dalla Rega.

Non si registrano feriti, ha riferito all'ats il portavoce del comune di Bregaglia Christian Gartmann. La vastità dell'evento non è ancora definibile con precisione ma secondo Gartmann è «rilevante».

A Sottoponte e Bondo alcune abitazioni sono state completamente distrutte. Sono state ricoperte di detriti anche alcune strade del villaggio di Bondo che erano inizialmente state risparmiate dai primi scoscendimenti della settimana scorsa. A Promontogno due edifici non residenziali sono rimasti danneggiati. In quest'ultima località nessuno è stato per ora fatto sfollare poiché il paese si trova a un'altezza maggiore rispetto a Bondo.

Al momento della frana erano al lavoro una cinquantina di specialisti di diversi settori cantonali e comunali, specialisti di montagna dell'esercito svizzero, della Protezione civile, dei pompieri di Bregaglia, della polizia cantonale. Sul posto anche alcuni specialisti dell'azienda elettrica della città di Zurigo (EWZ) per quanto concerne i problemi legati alla corrente elettrica.

Il pericolo di ulteriori cadute di roccia e detriti rimane elevato, ha spiegato Gartmann. Sul Pizzo Cengalo, fino a un milione di metri cubi di roccia potrebbero franare in qualsiasi momento. Inoltre, il rischio di ulteriori colate è alto e aumenta con la pioggia. Tuttavia, si attende un miglioramento delle condizioni meteorologiche.

Le autorità avevano avvisato già ieri del rischio dovuto alle forti precipitazioni. Stando alle rilevazioni di MeteoSvizzera, la stazione meteo di Vicosoprano ha registrato 60,3 millimetri di pioggia tra le 21.00 di ieri sera e le 9.00 di questa mattina. Il dato non rappresenta tuttavia una quantità straordinaria per la regione.

Nella notte tra oggi e domani sono ancora previste precipitazioni, ma in minor misura rispetto alla scorsa notte. Nei prossimi giorni la situazione dovrebbe invece migliorare.

Situazione drammatica - Intanto nella valle la situazione per la popolazione è drammatica. Si può percepire la disperazione, ha detto oggi all'ats Gartmann. Molte persone sono sconvolte. «Alcuni sono dovuti fuggire così rapidamente, che non hanno potuto prendere con loro nemmeno una carta bancaria», ha continuato Gartmann. I proprietari di una PMI hanno letteralmente visto la loro azienda navigare nella colata di fango e detriti.

La popolazione si stringe e ci si aiuta a vicenda. La casa comunale e l'ufficio del sindaco Anna Giacometti a Promontogno sono aperti a tutti in qualsiasi momento, «chiunque verrà, sarà aiutato», ha ribadito Gartmann.

La maggior parte delle persone sfollate da Bondo e ora anche da Spino hanno trovato alloggio presso amici e parenti, mentre alcuni si trovano nel piccolo ospedale locale.

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