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CONFINE / CANTONERapine in Ticino e Italia, l'evasione e ora il carcere di massima sicurezza

14.07.17 - 13:15
È il profilo di Filadelfio Vasi, il fantasioso malvivente che venne fermato con parrucca e colla sulle dita per non lasciare impronte
Rapine in Ticino e Italia, l'evasione e ora il carcere di massima sicurezza
È il profilo di Filadelfio Vasi, il fantasioso malvivente che venne fermato con parrucca e colla sulle dita per non lasciare impronte

VARESE - Un professionista della rapina e dell'estorsione. È il profilo di Filadelfio Vasi, rinviato a giudizio con altre 11 persone. Vasi comparirà in aula il 7 dicembre 2017. Vasi è accusato di aver commesso due rapine in Ticino e due in Italia (una in un supermercato di Olgiate Olona, una a Cantello). 

L'uomo - riferisce La Provincia di Varese - aveva già subito una condanna per fatti analoghi ed attualmente è sotto processo per una tentata evasione durante un’udienza dal tribunale di Varese. In quell'occasione, cercò di fuggire in Svizzera aiutato da alcuni complici, ma venne fermato e da allora si trova in un carcere di massima sicurezza.

Delle estorsioni ci sono persino alcune registrazioni: «vedi di farti vedere perché mi devi dare dei soldi - si legge nel capo di imputazione - Natale è vicino e io devo fare il regalo alla mia donna. Ho la sedia a rotelle pronta per te se non paghi».

I colpi in Ticino, però, sono quelli che hanno fruttato di più alla banda. La rapina messa a segno nel 2010 ai danni della Cassa cambi e gestione Sa di Besazio ha permesso loro di "incassare" 189 mila euro, 17 mila franchi e svariati cellulari. Nel 2011 toccò a un distributore Erg a Azio. Bottino: circa 7mila franchi. 

Quello di Vasi è un nome noto a Varese. Simpatizzante di estrema destra fu uno degli esponenti più vivaci degli ultras della squadra di calcio locale. Definito pericoloso ed estremamente violento era già stato condannato per dei colpi (andati male) sempre in Ticino: gli inquirenti lo bloccarono con parrucche, armi e colla sui polpastrelli per non lasciare impronte digitali, mentre si dirigeva verso l’obbiettivo oltre confine.

Da lì l'arresto e la tentata fuga dal Tribunale di Varese. Doveva fuggire dal tribunale e con un quad, attraverso sentieri non battuti, avrebbe dovuto raggiungere il confine. Anche in quell'occasione gli è andata male.

 

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