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LUGANOMinacciò due agenti, ultrà bianconero condannato

17.05.17 - 07:31
I fatti risalgono al 2014, durante i sedicesimi di coppa svizzera di hockey. 30 aliquote sospese per il 23enne
archivio TiPress
Minacciò due agenti, ultrà bianconero condannato
I fatti risalgono al 2014, durante i sedicesimi di coppa svizzera di hockey. 30 aliquote sospese per il 23enne

LUGANO - È stato condannato a 30 aliquote sospese il 23enne ex ultrà del Lugano che la Pretura penale ha riconosciuto colpevole di ingiuria e violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. Lo scrive il Corriere del Ticino.

I fatti risalgono all’ottobre del 2014 quando, durante i sedicesimi di coppa svizzera di hockey in trasferta a Sion, il giovane minacciò e insultò - dopo averli riconosciuti - due agenti della Polizia comunale di Lugano inviati in Vallese per monitorare gli hooligan bianconeri.

I due agenti si ritrovarono coinvolti nei disordini scoppiati a fine partita, quando una settantina di supporter bianconeri entrarono in contatto con la tifoseria avversaria. Una situazione - inaspettata considerando il divario tra le due formazioni - che venne risolta grazie all’intervento degli addetti alla sicurezza della pista.

L'imputato dal canto suo si è sempre professato innocente, ammettendo unicamente di aver dato dello «sbirro di m....» a uno degli agenti dopo che questi lo aveva «preso per il bavero». Il giudice Siro Quadri ha però spiegato che l'ingiuria c'è stata e che per determinare il reato di minaccia contro l'autorità è sufficiente che l'accusato abbia ostacolato il lavoro dei due poliziotti: «Sono agenti formati per questi interventi. Mi rifiuto di credere che si siano inventati tutto», ha affermato Quadri.

 

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