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GAMBAROGNOGambero californiano nella rete: "Troppi animali esotici nel lago"

08.07.15 - 18:52
L'allarme arriva dall'esperto pescatore Walter Branca, protagonista del singolare ritrovamento: "La gente si stufa e svuota gli acquari". Il Cantone: "Altre specie sono immesse abusivamente"
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Gambero californiano nella rete: "Troppi animali esotici nel lago"
L'allarme arriva dall'esperto pescatore Walter Branca, protagonista del singolare ritrovamento: "La gente si stufa e svuota gli acquari". Il Cantone: "Altre specie sono immesse abusivamente"

GAMBAROGNO - Un gambero californiano pescato, per caso, nel lago Maggiore. Protagonista del singolare ritrovamento l'esperto pescatore Walter Branca, di Vira Gambarogno. Che ora lancia l'allarme: "Non è la prima volta che mi imbatto in specie esotiche nel Verbano. Purtroppo la gente si stufa dei propri animali e svuota gli acquari nel lago. Senza pensare alle conseguenze".

Squilibrio - L'ufficialità manca ancora. Ma quello trovato nelle reti di Branca dovrebbe essere un animale originario dell'America del nord, portatore sano della peste del gambero, malattia che potrebbe risultare letale per le specie indigene. "L'introduzione di una nuova specie in un ecosistema - sottolinea Branca - può portare a pesanti squilibri. Potrebbero, ad esempio, soccombere alcune specie locali. Purtroppo parecchie persone non si rendono conto di questo".

Trend preoccupante - La tendenza sarebbe preoccupante, secondo l'esperto pescatore. "Negli ultimi anni nel Verbano ho trovato pesci siluro, storioni, pesci rossi, come pure varie tartarughe esotiche. Tutte specie che non dovrebbero stare in un lago". Per Branca il dubbio è quasi realtà. "Oggi si ha sempre più l'abitudine di avere animali acquatici particolari in casa. A un certo punto ci si rende conto che non è evidente starci dietro, sia a livello di tempo, sia per i costi. E allora c'è chi se ne sbarazza gettandoli nelle nostre acque. Eppure basterebbe riportarli al negozio in cui sono stati acquistati. Oppure affidarli a un esperto..."

Esche viventi - Ma non è l'unico aspetto da considerare. Bruno Polli dell'Ufficio cantonale caccia e pesca evidenzia un altro dettaglio. "Ci sono specie che sono state introdotte inconsapevolmente nelle nostre acque attraverso l'attività di pesca. Ad esempio con l'uso di pesci vivi come esca. È il caso del gardon, del rodeo amaro, dell'acerina. Altre specie sono state immesse dai pescatori abusivamente, sperando poi che proliferassero per poterle pescare in grande quantità. È accaduto per il siluro del Po".

Popolazioni indigene danneggiate - Per Polli la situazione è già piuttosto critica. "Sono azioni che possono provocare danni enormi alle popolazioni ittiche indigene. Purtroppo la tendenza è in atto già da diversi anni ed è in crescita. Coinvolge sia il Verbano, sia altre acque della Svizzera italiana. Noi facciamo il possibile per vegliare sulla situazione, ma non è evidente".

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