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CANTONEGuarda un po' chi si rive(r)de

07.06.23 - 06:30
Malgrado sia presto nel Ceresio già fioriscono le alghe, e il motivo è davvero particolare. Ne parliamo con l'esperta Supsi, Camilla Capelli.
Archivio Tipress
Alghe in piena fioritura a Riva San Vitale, in una foto d'archivio.
Alghe in piena fioritura a Riva San Vitale, in una foto d'archivio.
Guarda un po' chi si rive(r)de
Malgrado sia presto nel Ceresio già fioriscono le alghe, e il motivo è davvero particolare. Ne parliamo con l'esperta Supsi, Camilla Capelli.

CASLANO - Ha destato una certa preoccupazione a ridosso dello scorso fine settimana, l'apparizione di una fioritura di alghe nel Ceresio, nella zona del Golfo di Agno e Caslano. Per precauzione, e in attesa di ragguagli da parte del Laboratorio cantonale, i lidi locali hanno vietato la balneabilità.

A sorprendere (in negativo) i gestori delle strutture è stata la tempistica: all'inizio dell'estate quando - solitamente - questo tipo di problematica si presenta solo più in là, quando le acque sono più calde. Per fare un po' di chiarezza sul fenomeno ne abbiamo parlato con la dottoressa e ricercatrice della Supsi Camilla Cappelli.

Come si spiega, quindi, una fioritura così prestiva?

Perché non si tratta della ormai nota Microcystis, che fiorisce a fine estate ma da dei cianobatteri della specie Dolichospermum lemmermannii.

Per quanto riguarda quest'alga può essere pericolosa per l'uomo e/o gli animali?

È una specie che è potenzialmente in grado di produrre delle tossine, ma studi precedenti hanno mostrato che la popolazione presente in questo ambiente non è tossica.

Tuttavia, anche se le specie che producono le fioriture non sono tossiche, possono comunque produrre sostanze irritanti e questi ammassi algali possono trattenere molti batteri e altre specie che, invece, tossiche lo sono.

Quindi nel caso di una fioritura abbondante è solitamente sconsigliata la balneazione, soprattutto dei bambini, e l’abbeveramento degli animali.
 
Si tratta di una nuova presenza nei laghi svizzeri, oppure no?

E’ una specie comune negli ambienti freddi del nord Europa che si è diffusa gradualmente a sud delle Alpi. Nel Lago di Lugano è stata osservata la prima volta una decina di anni fa, ma questa è la prima volta che produce delle fioriture così evidenti.
 
Si prospetta un'estate piovosa (o almeno in parte), questo potrebbe cambiare qualcosa per le fioriture e la presenza delle alghe? 

Le piogge portano nutrienti nel lago che sicuramente favoriscono la crescita algale ma altri fattori sono coinvolti, come per esempio le temperature, il vento e la luce. Quindi è difficile prevedere cosa avverrà nei prossimi mesi, anche se sappiamo che generalmente i cianobatteri sono favoriti da condizioni di piogge intense alternati a momenti di elevata stabilità termica e temperature elevate.
 
Quali consigli darebbe a dei bagnanti che, durante una giornata al lago, notassero nell'acqua delle strane colorazioni? C'è una "guida" semplice per capire se qualcosa non va? 

Una colorazione anomala delle acque (tendente al verde o al marrone), così come la presenza di evidenti ammassi di alghe o schiume possono essere indice di una fioritura algale. Queste alterazioni possono essere conseguenza anche di altri eventi naturali, ma se il fenomeno è molto intenso è sempre consigliato seguire le raccomandazioni emesse dal laboratorio cantonale in via precauzionale.

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COMMENTI
 

sWiSs_PiRaTe 10 mesi fa su tio
sti titoli da striscia la notizia fan proprio pena...

Nmemo 10 mesi fa su tio
Già 60 anni fa il Ceresio sembrava un prato verde, era inquinato poiché le acque fognarie dei Comuni del bacino imbrifero finivano nel lago. A quei tempi si stavano progettando i primi depuratori. Ora la qualità dell'acqua sembra difettare di pastoia per i pesci per con qualche lamentela di chi va a pescare. Il Ceresio è comunque balneabile.

BlueShark 10 mesi fa su tio
Chissà un po’ di alghe…! Ci sono altri problemi da risolvere..! Vedi colonne di traffico da 20 anni che non si fa niente, vergogna politici

F/A-19 10 mesi fa su tio
Risposta a BlueShark
Non è vero che non si fa niente, si incentiva il flusso di frontalieri rigorosamente uno per auto e si mandano i ticinesi a piedi o sui mezzi pubblici, per il resto è un gran lavoro sulle strade ma solo per restringerle, allargare i marciapiedi e cospargerle di vasi, cunette, paletti, piste ciclabili, isole pedonali, semafori, restringimenti, fermate bus in corsia, divieti di transito, limitazioni di velocità e radar un po’ dappertutto. Praticamente hanno creato il caos.
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