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ROVEREDO (GR)Accusato di avere massacrato un cagnolino: ora va a processo

29.03.23 - 12:00
La morte a calci e a sassate di un pinscher nano ha scosso un'intera regione. Lo sfogo del proprietario Joel Nolli.
Foto Joel Nolli
Accusato di avere massacrato un cagnolino: ora va a processo
La morte a calci e a sassate di un pinscher nano ha scosso un'intera regione. Lo sfogo del proprietario Joel Nolli.

ROVEREDO (GR) - «Giustizia per il mio Rex». La chiede a gran voce Joel Nolli, 31enne di Roveredo Grigioni. Il prossimo 20 aprile presso il Tribunale regionale di Moesa si terrà il processo penale nei confronti del 50enne che nel marzo del 2021 avrebbe ucciso brutalmente il suo pinscher nano, reo di essere entrato in una proprietà privata. «Quest'uomo – dice Nolli – ancora oggi non si è scusato. Anzi, continua a non riconoscere il suo gesto». 

Una passeggiata letale – È il 22 di marzo quando il piccolo Rex, che non pesa neanche tre chili, scava un buco sotto la rete del giardino e poi esce per farsi un giro. Come avrebbe fatto qualsiasi altro cagnolino al suo posto. La sua sfortuna sarebbe stata quella di finire nel posto sbagliato al momento sbagliato. A circa mezzo chilometro in linea d'aria vive l'uomo che, stando all'accusa, gli fracasserà il cranio.   

Testimone chiave – Sassate e calci. E il cagnolino di cinque anni in pochi secondi è in fin di vita. «Importante è stata la testimonianza di una persona che ha assistito a una parte dei fatti – spiega Nolli –. Forse senza questa persona non avremmo potuto sporgere denuncia. E questa crudeltà non sarebbe venuta a galla». 

«Tanta solidarietà in paese» – Rex, in condizioni gravissime, sarà soppresso il 25 marzo del 2021 presso il Centro TiVetmoesa di Grono. «Non potevamo fare altro – sospira Nolli –. Mio figlio maggiore è ancora turbato adesso. È stata una cosa sconvolgente per la nostra famiglia. E anche per tutto il paese. Ho percepito tanta solidarietà da parte della gente del posto».  

«Mai visto quell'uomo prima di allora» – La legge prevede il carcere per casi estremi e ripetuti. Il presunto autore del gesto rischia una multa e una pena pecuniaria pesante. «È assurdo pensare che prima di quel giorno non sapessi nemmeno dell'esistenza di quell'uomo. Non avevamo mai avuto a che fare. Nessuno ci ridarà indietro Rex. Speriamo almeno in una sentenza esemplare». 

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