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CANTONECellule staminali, è boom di donazioni: «Anche il Ticino fa la sua parte»

06.04.23 - 06:30
Anche il Registro nazionale dei donatori è sempre più frequentato. E 3'770 dei 178'000 iscritti provengono dal nostro cantone.
Ti-Press / Stefano Fontana
Cellule staminali, è boom di donazioni: «Anche il Ticino fa la sua parte»
Anche il Registro nazionale dei donatori è sempre più frequentato. E 3'770 dei 178'000 iscritti provengono dal nostro cantone.
Abbiamo parlato di questo e di molto altro con Stefano Fontana, Direttore medico presso la Fondazione Servizio Trasfusionale CRS della Svizzera Italiana.

BELLINZONA - «Sono felice di assaporare ogni nuovo giorno che mi è stato concesso». Parole, queste, di Lisa Steffen, una donna ammalatisi di leucemia linfoblastica acuta e che è guarita grazie a una donazione di cellule staminali del sangue. In totale nel 2022 sono stati ben 89 i prelievi in quello che è rivelato un anno record per le donazioni di cellule staminali in Svizzera. E anche il Ticino, nel suo piccolo, ha contribuito alla buona annata. «Nel nostro cantone sono stati chiamati e controllati tre donatori», ci racconta Stefano Fontana, Direttore medico presso la Fondazione Servizio Trasfusionale CRS della Svizzera Italiana, precisando però che «solo uno di loro ha effettivamente donato nel 2022, mentre il secondo lo ha fatto a inizio 2023 e il terzo è attualmente in attesa».

Un registro cresciuto negli anni - A ogni modo sono tanti i ticinesi che hanno scelto di mettersi a disposizione del prossimo, iscrivendosi al Registro svizzero dei donatori di cellule staminali del sangue, che a fine 2022 vedeva la presenza di 178'000 svizzeri. «I ticinesi sono in totale 3'770 - fa sapere Fontana - mentre l'anno scorso se ne sono registrati 121». Il direttore medico del Servizio trasfusionale precisa come il registro sia «notevolmente cresciuto» negli ultimi anni: un chiaro segno «dell'ottimo lavoro» effettuato. «Ora si lavora di più sulla qualità delle donazioni. Il registro nazionale non è quindi più nella fase di dover assolutamente crescere, ma é entrato in quella di aver i donatori giusti».

L'identikit del donatore - Ma quali caratteristiche deve avere il "donatore giusto"? Ancora Fontana. «Uno degli aspetti prioritari è la disponibilità. Il donatore deve essere disponibile quando lo si chiama. Un'altra caratteristica fondamentale è che sia sano. Si punta tanto sui giovani e soprattutto sugli uomini». Ma perché questa disparità di genere? «A parità di compatibilità se le cellule staminali provengono da un uomo c'è più probabilità di riuscita. Tutto questo dovrebbe essere legato - precisa Fontana - a fattori legati alle gravidanze».

Si punta sui giovani - Per Fontana il fatto che si punti sui giovani è abbastanza normale, anche perché la registrazione del registro può avvenire solo tra i diciotto e i quarant'anni. «È una questione di qualità delle staminali, di capacità di proliferazione e di sopravvivenza», precisa l'esperto. «Evidentemente poi c'è l'aspetto legato all'opportunità visto che ci si può iscrivere fino a quarant'anni e si resta nel registro fino a sessanta. Non vale quindi la pena tipizzare le persone che hanno 58-59 anni - esemplifica Fontana - se poi uno o due anni dopo sono costrette a uscire dal registro».

Come funziona - L'iter per diventare donatore inizia con l'iscrizione al registro. Ma come funziona nello specifico? «Prima di tutto bisogna compilare un formulario in cui si dichiara di essere sani dal punto di vista medico. Poi si riceve tutto il materiale per fare la tipizzazione delle cellule staminali che è poi il modo con cui si capisce se un donatore esterno è compatibile con un ipotetico ricevente. Una volta che ci sono queste caratteristiche e che il donatore è ritenuto sano può avvenire la registrazione». A questo punto il nome viene inserito nel registro. Ma poi? Quali sono i passi successivi? «Nel momento in cui un centro di trapianti ha bisogno avvia una ricerca nei registri di cellule staminali, cercando un donatore potenzialmente compatibile. A questo momento se un donatore ticinese risulta compatibile, viene contattata la Fondazione Servizio Trasfusionale CRS della Svizzera Italiana che dovrà occuparsi di fare un check medico al donatore, prelevare il sangue necessario a un controllo della tipizzazione e assicurarsi che sia ancora disponibile. Molte volte - precisa il medico - dall'iscrizione nel registro alla chiamata possono infatti passare diversi anni».

Tre centri trapianti in Svizzera - Poi in seguito la persona scelta dovrà recarsi in uno dei tre centri trapianti presenti in Svizzera. «Si tratta di quelli di Ginevra, Basilea e Zurigo. I ticinesi solitamente si recano presso quest'ultimo», sottolinea Fontana, precisando che ci sono due modi per il prelievo delle cellule staminali. «Il primo, e più frequente (circa l'80%) è il prelievo che viene effettuato dal sangue periferico e viene effettuato ambulatorialmente. Il secondo, meno comune, consiste nel prelevare le cellule staminali direttamente dal midollo dell'osso del bacino del donatore. Questo tipo di prelievo è un po' più invasivo e necessita solitamente il ricovero per una notte d'ospedale». La preferenza dipende dalla malattia del paziente, ma in ultima analisi è il donatore che decide quale dei due prelievi accettare. 

«Possibilità concreta di guarigione» - La donazione di cellule staminali serve quindi a curare gravi malattie ematiche e del sistema immunitario, come la leucemia. Ma quante volte questo intervento va a buon fine? «Il risultato - precisa Fontana - dipende naturalmente dal tipo di patologia. In una leucemia mieloide la maggior parte di pazienti risponde alla cura, ma poi bisogna vedere anche come procede la situazione sul lungo periodo. A lungo termine e globalmente per tutte le patologie direi che possiamo parlare di un cinquanta per cento di riuscita. Parliamo quindi di possibilità molto concrete di guarigione».

Interessati? Potete contattare staminaliticino@trasfusionale.ch o allo 091 960 26 00.

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COMMENTI
 

UtenteTio 11 mesi fa su tio
Ma che fine hanno fatto le cellule staminali che non si trovano più secondo il famoso servizio di Falò?
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