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Nel covo dei campioni: il video

BIASCANel covo dei campioni: il video

18.02.23 - 15:00
Torna il corteo domenicale del Rabadan di Bellinzona. Attesa per i carri. Nell'ultima edizione prima della pandemia, vinsero i Maninchiaghi.
Foto di Davide Giordano
Nel covo dei campioni: il video
Torna il corteo domenicale del Rabadan di Bellinzona. Attesa per i carri. Nell'ultima edizione prima della pandemia, vinsero i Maninchiaghi.

BIASCA - Grande, grandissima attesa per il ritorno del corteo del Rabadan. Il momento clou del carnevale bellinzonese manca dall'ormai lontano 23 febbraio 2020. A vincere quell'edizione, nella categoria carri, furono i Maninchiaghi di Biasca. Siamo andati nel loro covo per riassaporare i loro ricordi. Ma anche per capire con quale proposta tenteranno di difendere il titolo di campioni. 

«Ognuno fa la sua parte» – «Io faccio parte della manovalanza – dice Gabriele Raschetti –. Bisogna costruire, grattare. Quello che vedete adesso all'inizio era un cubo di "sagex". Lo sgrossi con la motosega. E poi piano piano lo lavori. Il nostro carro prevede anche una specie di macchinario acquatico incorporato. Ci vogliono certe competenze dunque. Ma siamo in tanti e ognuno fa la sua parte». 

Il Re Leone – «Il nostro carro è legato al tema del Re Leone – spiega Andrea Delmuè, presidente del gruppo –. Cerchiamo di non rivelare troppi dettagli. È bello tenere un po' in suspense anche gli altri carristi. Per realizzare un carro di questo genere serve circa un anno di tempo. Finito un carnevale, iniziamo a pensare a quello successivo».

«È stata dura» – «Ci è mancato sfilare e stare in compagnia – ammette Simone Panighetti –. La pausa pandemica è stata dura. Il rischio era quello che il gruppo si sfaldasse. Al giorno d'oggi non è evidente restare uniti con tutti gli impegni che la gente ha. Noi non abbiamo mollato. Ci siamo sempre trovati. Un giorno alla settimana. Io ho una ditta in proprio, lavoro dalle 10 alle 12 ore al giorno. Ma mi piace venire qui, nel nostro magazzino alla periferia di Biasca, e dare una mano per un obiettivo comune».  

Il buon proposito – Sul carro dei Maninchiaghi saliranno trenta persone. «Anche dal punto di vista logistico bisogna studiarla bene», sostiene Panighetti. Ma dopo una giornata tra baccano, musica e guggen come si arriva a casa? «Rintronati. La notte prima del corteo sentiamo tanta adrenalina», precisa Raschetti. Infine un buon proposito. «Abbiamo creato una sezione giovani per quanto riguarda i carri – conclude Delmuè –. Vogliamo avvicinare i ragazzi a quella che è la parte organizzativa del carnevale. Altrimenti, senza un adeguato ricambio generazionale, rischiamo che la tradizione finisca». 

Il programma di domenica – Il corteo di domenica 19 febbraio scatterà alle 13.30 dal piazzale della stazione ferroviaria. Oltre al carro del re, a quello dei regnanti e a quello della regina di Biasca rimasta "nubile", comprenderà 10 carri, 16 guggen e 16 gruppi. La premiazione è prevista attorno alle 18.15 presso il capannone di Piazza del Sole. 

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