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CANTONEContro il cambiamento climatico, ecco il nuovo piano energetico

01.02.23 - 15:32
Gli obbiettivi del canton Ticino? L'indipendenza energetica e la neutralità climatica
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Contro il cambiamento climatico, ecco il nuovo piano energetico
Gli obbiettivi del canton Ticino? L'indipendenza energetica e la neutralità climatica

BELLINZONA - Ridurre i consumi, aumentare la produzione di energia (specie delle rinnovabili), ma anche diminuire la produzione e la presenza di Co2 e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Sono questi, volendo riassumerli, i punti salienti del PECC, il progetto di Piano energetico e climatico cantonale che nella seconda "c" dell'acronimo trova il cuore della sfida: un piano per un cantone sì indipendente energeticamente, ma soprattutto orientato alla sfida climatica.

«Un contesto umanamente tragico» - Un aggiornamento di strategia, quello che il Governo ha posto in consultazione (fino al 31 marzo), che avviene in un contesto «difficile e umanamente tragico», ha sottolineato il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta. Anche per questo, però, «centrale e prioritario per il nostro cantone».

Aumento della produzione energetica... - Il nuovo piano punta dunque a mantenere e ottimizzare le produzioni di energia idrolettrica (ad esempio tramite l'innalzamento dei bacini di accumulazione esistenti come quello della diga del Sambuco), ad aumentare e sviluppare la produzione di energie da fonti rinnovabili, e a lavorare per il risparmio energetico con una pianificazione per gli immobili cantonali e lo sviluppo del fotovoltaico.

... con un occhio ai mutamenti climatici - Parallelamente si intende lavorare pianificando degli adattamenti ai mutamenti climatici. Specie nel settore agricolo, con «tecniche colturali adeguate alle condizioni climatiche, il sostegno all'agricoltura biologica, la promozione di soluzioni che preservano il suolo e la gestione integrata dell'approvvigionamento idrico». E ovviamente del turismo: «Altro settore centrale per l'economia cantonale e significativamente colpito dal cambiamento climatico», come sottolineato dal direttore del DFE. «Andiamo verso innevamenti sempre più radi ed estati più lunghe e calde. Occorre quindi diversificare l'offerta turistica, diffondendo buone pratiche ambientali nell’ambito della responsabilità sociale delle imprese da parte degli attori del settore del turismo, aumentando la competitività delle destinazioni e promuovendo un turismo responsabile ed eco-sostenibile».

«Società 100% rinnovabile» - Insomma, gli obiettivi della politica energetica e climatica cantonale sono quelli di raggiungere «una società 100% rinnovabile», ha precisato il Capo della Divisione dell’ambiente, Giovanni Bernasconi. «Rispetto al 2008 abbiamo già abbattuto i consumi dell'8% e le emissioni del 18%. Anche il trend delle pompe di calore è positivo, ma bisogna aumentare la velocità, o rischiamo nei prossimi anni un aumento delle temperature tra i 2 e i 3 gradi», ha aggiunto.

Il nuovo PECC punta dunque a un'ulteriore decarbonizzazione, alla riduzione dei consumi, alla diminuzione e persino la cattura delle concentrazioni di CO2. Lo scenario per il 2050 è ambizioso: «Vogliamo ridurre i consumi totali del 37% (pro capite del 48%) e le emissioni totali e pro capite del 90% (rispetto al 2008) - ha concluso Bernasconi -. Dobbiamo triplicare la produzione di energia termica e settuplicare quella delle rinnovabili».

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COMMENTI
 

IlBiologo 1 anno fa su tio
Innalzare la diga del Sambuco non servirebbe a niente se fosse vero ciò che profetizzano le cassandre del clima e cioè che avremo sempre più inverni siccitosi. Il mio invito cortese è di mettersi almeno d'accordo sulla retorica per non incorrere in simili incongruenze.

Nikko 1 anno fa su tio
Purtroppo le leggi economiche del capitale impongono produzioni centralizzate sempre più grandi per avere sempre maggiori profitti! Queste politiche energetiche, proprio come gli immensi sfruttamenti di materie prime (agricoltura, combustibili fossili, minerali rari, ecc..) creano problemi, danneggiano l’ambiente e favoriscono dipendenze molto pericolose.

Nikko 1 anno fa su tio
In realtà, alle aziende elettriche interessa molto di più investire nell’innalzamento delle dighe, o nel ripompaggio dell’acqua dal basso verso l’alto, nei laghi alpini. Certamente ottimi progetti che sfruttano meglio impianti esistenti! Ma bisognerebbe diversificare maggiormente, non concentrarsi solamente nelle monocolture energetiche…

Nikko 1 anno fa su tio
È quello che da molti anni percepisco chiaramente. Da tempo vorrei realizzare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia ma la complessa burocrazia, gli incentivi insufficienti e la remunerazione scandalosamente bassa mi rendono molto titubante. In particolare le aziende elettriche pagano troppo poco per l’acquisto della corrente immessa nella rete e stanno facendo ostruzionismo ad oltranza a beneficio dei loro finanziatori che vogliono sempre ricevere dividendi maggiori ogni anno.

Nikko 1 anno fa su tio
Dietro gli slogan altisonanti c’è una realtà fatta di condizioni burocratiche-finanziarie molto problematiche e, purtroppo, anche molto diverse a seconda dei Comuni o dei Cantoni in cui si abita. L’Ufficio federale dell’energia ha commissionato uno studio molto pertinente in materia di energie alternative e i risultati sono estremamente eloquenti: in Svizzera il fotovoltaico non conviene in un Comune su due!

Nikko 1 anno fa su tio
Non vi sembra che questi articoli siano solo propaganda in vista delle imminenti elezioni cantonali?

Nikko 1 anno fa su tio
L’articolo riporta una serie di percentuali con proiezioni teoriche e orizzonti lontani. Agli interessati piacerebbe vedere proposte economiche concrete e condizioni tali da invogliare il privato a realizzare subito un impianto: burocrazia minima, incentivi adeguati, retribuzioni migliori, vantaggi fiscali, armonizzazioni con standard validi in tutta la Svizzera, ecc.…

vulpus 1 anno fa su tio
La novità dell'idiozia preelettorale dei nostri politici: la creazione dell'ufficio di decarbonizzazione. Signori è finito, sembra il tempo delle vacche grasse. È ora di piantarla di acreare uffici che cambiano solo l'aria ai locali dove albergano. Ma vi rendete conto che fazzoletto di terra è il Ticino e pensate di implementare un programma di decrbonizzazione . Seguiranno studi e progetti inconcretizzabili: facciamo parte di un mondo molto più vasto se ve ne siete accorti. Questi interventi vanno presi assieme agli altri.

Marta 1 anno fa su tio
E introdurre un servizio pubblico di trasporto, gestito interamente dallo Stato, ad un prezzo veramente stracciato? .. porterebbe senz'altro ad una riduzione dell'inquinamento e al fabbisogno di energia.

Marta 1 anno fa su tio
Proposte inaccettabili. Gli impianti costano semplicemente troppo. Dopo il fastidio nell'installare il tutto e la bruttura introdotta sui tetti delle nostre case, ci vogliono 25-30 anni per ammortizzare la spesa e allora l'impianto sarà vecchio e da cambiare. Forse solo per le grosse aziende conviene.

Princi 1 anno fa su tio
E chi me li da 30 o 40mila fr per coprire il tetto di casa mia con pannelli solari ? consumo 1300fr di corrente all'anno , non campo abbastanza per ammortizzarli

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Princi
Di cui almeno la metà di questi 1300.- li devi ancora spendere per acquistare dall’azienda di turno, io il calcolo l’ho fatto ma non mi sembra che sia così conveniente convertirsi. Anche perché per avere un’impianto ottimale dovresti isolare la casa dal tetto alle pareti ai serramenti, istallare una termopompa ed avere l’auto elettrica, cioè....., 200’000.- minimo.

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
È un buon programma con buone intenzioni. Sarebbe utile aggiungerci una strategia per mitigare il traffico pendolare che oramai intasa ogni arteria principale delle vie di comunicazione stradali, grande contribuente allo stato pessimo dell’aria in più aree del Ticino.

Gus 1 anno fa su tio
L'ostacolo è l'ostracismo dei rosso-verdi. Questi esseri si oppongono al nuovo impianto della Val d'Ambra. Dogmatismo verde-rosso!

Dantissimo 1 anno fa su tio
Tutte bufale! E noi paghiamo!

Meganoide 1 anno fa su tio
Se vogliono accelerare il processo devono incentivare seriamente i privati e le industrie a sostituire i vecchi impianti. Ma non come ora che per una pompa di calore di una casa singola ti chiedono minimo trentacinque o quarantamila franchi e te ne tornano solo ottomila di incentivi.

Gus 1 anno fa su tio
Risposta a Meganoide
E per certi impianti addirittura non ti danno niente! Devi comperare dalle ditte ben viste (chissà perché?) dai rosso-verdi.

vulpus 1 anno fa su tio
Se facciamo tutto questo per avere un'aria più pulita se ne può discutere. Se lo si fa per evitare l'aumento della temperatura, bè evitiamo di tirare in giro la gente. Il nostro glo è un elemento vivo, chéché se ne dica è da millenni che si stà riscaldando. Da quando cioè sono finite le glaciazioni. Per arrivare ad arrestare questo trènd o invertirlo deve concretizzarsi una catastrofe climatica o ambientale tipo vulcano di quelli importanti che inizia ad emettere per qualche anno. Per il resto assisteremo ad una modifica delle stagioni, dove il freddo sarà meno intenso :bisognerà adattarsi

Clo62 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
Concordo in pieno e aggiungo Quando le dighe erano piene abbiamo svenduto l’energia adesso che manca l’acqua vogliamo alzarle, bravi 👏 Negli ultimi 5000 anni per ben 4 volte le Alpi sono rimaste senza ghiacciai e poi si sono ricreati, conclusione il clima non segue le ns paturnie

Mora Mor 1 anno fa su tio
👏👏👏
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