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LUGANOMolestie in Unitas: «Vogliamo risposte e provvedimenti celeri»

17.01.23 - 20:30
Una lettera di ringraziamento e una richiesta: «È il momento di fare totale chiarezza»
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Molestie in Unitas: «Vogliamo risposte e provvedimenti celeri»
Una lettera di ringraziamento e una richiesta: «È il momento di fare totale chiarezza»

LUGANO - Una lettera di ringraziamento. Diverse le firme. Tra queste compaiono anche i nomi di Gabriele Ghirlanda, Barbara Veccia, Anita Figini, Claudia Biasca e Giancarla Bonardi, una piccola parte delle voci (a cui abbiamo dato ascolto negli scorsi giorni) che l’11 marzo scorso si sono fatte sentire per chiedere le dimissioni dei comitati dell’associazione e delle fondazioni di Unitas.

«Teniamo a ringraziare pubblicamente tutti i firmatari dell’atto parlamentare riguardante il “pasticcio Unitas”, depositato la scorsa settimana», si legge nello scritto giunto in serata in redazione. «Ne abbiamo preso atto con soddisfazione e attendiamo con fiducia la risposta del Consiglio di Stato in occasione della seduta di settimana prossima, certi che quest’interpellanza non sarà trasformata in interrogazione come già fatto in precedenza».

Nello scritto, i firmatari chiedono «risposte e provvedimenti celeri». «Ascolteremo con particolare attenzione le risposte ai quesiti riguardanti la quantificazione delle molestie. Molte delle sottoscritte sono state vittime di quanto accaduto ad Unitas, e riteniamo giusto che tutti sappiano l’ampiezza che aveva preso il fenomeno con il trascorrere degli anni».

Si chiede dunque la verità sulle accuse di mobbing, ma anche su quelle di molestie sessuali. «Noi sappiamo che i reati avvenuti in Unitas negli ultimi 20 anni vanno ben al di là delle molestie e speriamo che la magistratura vorrà verificare se ci sono reati che ancora non sono andati in prescrizione. Per oltre vent’anni siamo stati vittime di una situazione che non abbiamo né voluto né cercato, ma che abbiamo dovuto subire. Non abbiamo mai avuto scelta. Unitas è l’unica associazione in Ticino che si occupa di aiutare persone non-vedenti e ipo-vedenti. Pensiamo che ora sia il momento di fare totale chiarezza e anche noi ci aspettiamo una copia dell’audit, per l’allestimento del quale ci siamo impegnati in prima persona».

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