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BELLINZONA/ NEW YORKNella loro stanza dormivano alcuni sconosciuti e intanto l'hotel chiude baracca

03.01.23 - 08:32
Disguido alberghiero per il ticinese Roberto H. e i suoi due amici. L'esperto: «Settore dei viaggi nel caos».
Lettore Tio/20 Minuti
Roberto H. (in primo piano) e i suoi amici.
Roberto H. (in primo piano) e i suoi amici.
Nella loro stanza dormivano alcuni sconosciuti e intanto l'hotel chiude baracca
Disguido alberghiero per il ticinese Roberto H. e i suoi due amici. L'esperto: «Settore dei viaggi nel caos».

BELLINZONA/ NEW YORK - Andare in vacanza a New York, più precisamente a Manhattan. Trovarsi la camera occupata da sconosciuti. E rendersi conto che l'hotel a quattro stelle in cui si dovrebbe pernottare chiuderà baracca prima della fine della vacanza. È accaduto a Roberto H., 24 anni, di Bellinzona. Nella Grande Mela ci è andato con due amici, Alessandro (23) e Nello (27). «La sera del 21 dicembre, al nostro arrivo, abbiamo aperto la porta della stanza e ci abbiamo trovato dentro altre persone. Sconosciuti». 

Disguidi già dopo pochi secondi dall'arrivo – Il primo campanello d'allarme alla reception. Quando la signorina al bancone conferma la riservazione. Con un "ma" grande come una casa. «Ci aveva detto che c'era un problema. Risultava la nostra riservazione per due settimane. Però a causa della chiusura della struttura, dal 3 al 5 gennaio non avremmo potuto dormire lì e avremmo dovuto trovare una soluzione altrove. Io e i miei amici ci siamo guardati perplessi. Ma di che chiusura stava parlando quella persona? Era tarda ora e non potevamo chiamare l'agenzia con cui avevamo prenotato e con cui sembrava essere tutto a posto per le due settimane consecutive». 

Quei colpi di tosse – Nel frattempo ecco la camera. Con la porta che resta chiusa. «Vedevamo la lucina rossa come se fosse occupato. Sentivamo tossire ma credevamo fosse nell'altra stanza. Quando la porta si apre, notiamo all'interno le valigie di altre persone. Torniamo alla ricezione e andiamo da un collaboratore. Ci chiede il nostro cognome. Guarda sul suo computer e ci dice che non esiste alcuna prenotazione a nostro nome. Nel sistema non esistiamo. Assurdo. Tutto questo nonostante avessimo già fatto il "check in" poco prima e avessimo la mail di conferma con tutti i dettagli. Gli spieghiamo che avevamo già parlato con una sua collega e che in teoria doveva essere tutto a posto. Lui ci propone una camera di fortuna rimandando la discussione al giorno dopo».

Situazione imbarazzante – Al mattino successivo i tre amici si ripresentano in ricezione. Trovano un'altra collaboratrice che analizza di nuovo la situazione. Con molta attenzione, vista anche la tensione creatasi nel frattempo. La donna guarda sul sistema e in seguito spiega come l'hotel dopo il 3 gennaio chiuderà in maniera definitiva. «A noi non era arrivata alcuna indicazione in merito. È pazzesco. Ci è stato detto che la comunicazione "non è passata" all'agenzia attraverso la quale avevamo prenotato. Ci era stato garantito il pernottamento fino al 5 gennaio. Abbiamo dovuto trovare una nuova sistemazione per la coda delle nostre vacanze».  

L'esperto: «Tanto disordine nel mondo dei viaggi»

La premessa va fatta: il periodo di Natale equivale ad altissima stagione. E il caos è da sempre dietro l'angolo. Tuttavia Claudio Visentin, esperto di turismo e docente di Storia del turismo all'USI, ammette: «Al momento c'è tanto disordine nel mondo dei viaggi. Soprattutto perché molti dipendenti hanno cambiato lavoro durante la pandemia e non è facile trovarne e formarne di nuovi in tempi brevi. Agenzie inaffidabili? Direi il contrario. Sono più utili che in passato. Proprio per limitare gli imprevisti. Ovviamente bisogna scegliere l'agenzia giusta, non guardare solo il prezzo più basso e se possibile servirsi sempre dalla stessa, stabilire un rapporto di fiducia insomma».

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