Andrea Mazzacchi da sei anni è impiegato nelle strade della città come poliziotto di prossimità.
LUGANO - Il poliziotto amico, il "custode" della sicurezza. Le espressioni per definirlo vengono aggiornate di continuo, ma la sua missione resta quella di sempre: fare stare più tranquilli gli abitanti del quartiere, facendo sentire il "peso" rassicurante di una presenza in divisa che gira per le strade ed è vicina alla gente.
Andrea Mazzacchi è uno dei ventinove poliziotti di quartiere che tengono d'occhio i ventuno quartieri di Lugano. È impiegato in questo servizio da sei anni e nel descrivere il rapporto con le persone che tutti i giorni incontra per strada parla di un sentimento di fiducia cresciuto nel tempo. «La nostra è una figura molto apprezzata - racconta - da quando ho cominciato ho sempre avuto dei riscontri di fiducia riposta nei miei confronti. Le persone si rivolgono a noi per le segnalazioni che sono le più diversificate».
Qualche esempio? «Si va dalla siepe che ostruisce un po' troppo il passaggio dei pedoni sul marciapiede alle segnalazioni di persone sospette magari davanti a un supermercato: nel primo caso interpelliamo direttamente il privato invitandolo a provvedere a un ripristino ordinato dell'arredo verde, nel secondo o da soli o con il supporto di una pattuglia eseguiamo le verifiche del caso. Magari è tutto in ordine, altrimenti interveniamo nei termini che la legge ci consente».
Perché comunque nel caso qualcuno volesse adombrare il dubbio che questi agenti di prossimità siano figure con poteri minori rispetto al poliziotto classico, ci pensa lo stesso Mazzacchi a sgombrare eventuali equivoche supposizioni.
«Ripeto, noi siamo agenti di polizia - ricorda - quindi con tutte le facoltà di intervento previste». Dagli episodi di microcriminalità a quelli di pubblica sicurezza davanti alle scuole: il campo d'azione è ampio. «A dipendenza, ci occupiamo di assicurare che magari davanti a una scuola tutto si svolga con ordine e che le auto non pregiudichino l'ordinata viabilità, fino all'arresto di chi magari commette un reato».
Quando non si tratta di un caso che attiene a un ambito di polizia «il poliziotto di quartiere si fa portavoce verso gli uffici competenti affinché si possa risolvere il problema».
Non solo sulle strade: adesso il poliziotto di quartiere lo si troverà anche all'interno dei caffè. È lì il teatro dell'iniziativa "Caffè con l'agente" voluta dal governo cittadino. «Sarà un modo per farci conoscere meglio e saldare ancora di più il rapporto con i cittadini» conclude Mazzacchi.