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Mettersi nei panni dell'altro: la bella sfida degli impiegati della capitale

BELLINZONAMettersi nei panni dell'altro: la bella sfida degli impiegati della capitale

06.12.22 - 06:30
Così capirete un autistico. Formazione particolare per i dipendenti comunali allo sportello. Una "prima" svizzera.
Foto di Davide Giordano
Mettersi nei panni dell'altro: la bella sfida degli impiegati della capitale
Così capirete un autistico. Formazione particolare per i dipendenti comunali allo sportello. Una "prima" svizzera.

BELLINZONA - Come riconoscere una persona autistica e capirne le necessità? Come evitare malintesi e disagi allo sportello quando dall'altra parte c'è qualcuno che soffre di un simile problema? Decine di dipendenti comunali di Bellinzona in queste settimane stanno seguendo una formazione mirata a questo scopo. «Una persona su cento in media ha tratti autistici – conferma Gionata Bernasconi, collaboratore della Fondazione ARES (Autismo - Risorse E Sviluppo) –. Poi va specificato che ci sono tre livelli di autismo. Una volta ero in una classe scolastica a parlare di autismo. E il giorno dopo un docente mi ha detto di essersi riconosciuto come autistico». 

Un progetto che farà scuola – Parola d'ordine: abbattere le barriere. A Bellinzona si fa sul serio. «Questa è una "prima" a livello svizzero – sostiene il municipale Renato Bison –. Ne siamo orgogliosi. Abbiamo sentito che altri Comuni sono interessati a seguire le nostre orme. Forse anche Lugano. Stiamo formando tutti coloro che lavorano agli sportelli. Allo scopo di potere interagire correttamente con le persone che hanno problematiche legate all'autismo». 

L'entusiasmo degli "allievi" – Siamo al Palazzo del Municipio. Le telecamere di Tio/20Minuti fanno irruzione in aula. Tra i dipendenti in formazione tra i banchi incontriamo Richard Wagner, 42 anni. «Io lavoro all'agenzia AVS di Sementina. Abbiamo iniziato la mattinata parlando degli studi teorici sull'autismo. Poi siamo passati alle situazioni pratiche, della vita di tutti i giorni. Trovo molto utile queste informazioni». Anche Sara Berri, 48enne attiva presso lo sportello multifunzionale di Camorino, è entusiasta. «Conosco personalmente un bambino autistico. Nozioni del genere sono sempre importanti. Non si smette mai di imparare». Cristina Parolini, 51enne che lavora presso la cancelleria comunale, parla di «Bella esperienza, molto interessante». 

Ridurre l'ansia – Bernasconi fa notare un aspetto fondamentale. «Formazioni come questa tranquillizzano anche i genitori di persone autistiche. Spesso si trovano a dovere giustificare il comportamento dei figli. Sapere che ci sono contesti preparati permette di ridurre l'ansia su tutti i fronti. A volte l'autistico ha delle difficoltà nell'iniziare una discussione. Oppure a interpretare dei "non detti". Il dipendente comunale d'altra parte può intuire determinati aspetti e riuscire a interagire meglio con l'interlocutore».

«Cresciuta la capacità diagnostica» – Di autismo si parla sempre di più. E secondo Bernasconi è senz'altro un bene. «Si ha quasi la sensazione che il numero di autistici sia in aumento. In realtà è semplicemente cresciuta la capacità diagnostica. Una persona che un tempo veniva considerata un po' strana, adesso magari può rientrare nello spettro autistico».

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