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In ginocchio di fronte ai debiti: «Pochi giorni per trovare 80'000 franchi»

LOCARNOIn ginocchio di fronte ai debiti: «Pochi giorni per trovare 80'000 franchi»

09.11.22 - 18:20
Martin Goldschmid rischia di vedere chiudere il suo Bar Castello. Lanciata una raccolta fondi. Il video.
Foto di Davide Giordano
In ginocchio di fronte ai debiti: «Pochi giorni per trovare 80'000 franchi»
Martin Goldschmid rischia di vedere chiudere il suo Bar Castello. Lanciata una raccolta fondi. Il video.

LOCARNO - Nel 2019 una ristrutturazione per rimodernare il locale. Poi, a inizio 2020, è arrivata la pandemia con le relative restrizioni. E quei piccoli debiti che Martin Goldschmid aveva accumulato si sono trasformati in una valanga. Il 59enne gerente del Bar Castello di Locarno ora ha l'acqua alla gola. In pochi giorni deve trovare 80'000 franchi. Altrimenti sarà costretto a dichiarare fallimento. «È imbarazzante chiedere aiuto a clienti e amici – ammette tra le lacrime –. Ma per chi vuole che la nostra avventura continui è il momento di darci una mano». 

La raccolta fondi – Il figlio Gianluca, 18 anni, ha giocato la carta della disperazione. Lanciando un crowdfunding sul web. Lo racconta lui stesso in una video intervista a Tio/20Minuti. «Il tempo che abbiamo a disposizione è davvero poco purtroppo – sottolinea il giovane –. Al massimo ci è concessa una settimana. E la somma da raggiungere è alta. Però ci vogliamo credere. Metto a disposizione anche il mio numero di telefono, 076 249 88 13, per chi preferisse donare via Twint. Questo è un punto di riferimento per tante persone della regione». 

L'operazione andata storta – E in effetti il Bar Castello è uno di quei luoghi d'incontro che ha segnato intere generazioni. Martin se ne occupa da oltre 20 anni. «Un terzo della mia vita l'ho trascorso qui dentro – sospira –. L'ultimo biennio è stato sfortunatissimo per me. Mi sono dovuto operare all'anca. Ma l'intervento non è andato bene. Ci sono state complicazioni, le operazioni sono diventate dieci. È normale che in queste condizioni non potevo nemmeno essere tanto presente. È così che la situazione ci è sfuggita di mano». 

Ore d'ansia – Sabato scorso, l'ultima serata. In attesa di novità "economiche" il locale nel frattempo resterà chiuso. La paura è quella di non riaprire più. Il 59enne, visibilmente commosso, vive queste ore nell'ansia. «Se nel 2019 non avessi fatto l'investimento per sistemare il locale, a quest'ora non mi ritroverei in questo pasticcio. Avrei i soldi per saldare i debiti. Chi poteva immaginarsi due anni così? L'intenzione era quella di dare un nuovo slancio al Bar Castello. Non certo quella di affossarlo. Il Covid è stato deleterio, abbiamo vissuto momenti difficilissimi quando pensavamo di spiccare il volo. Durante la seconda ondata non abbiamo ricevuto aiuti dallo Stato. E adesso siamo in ginocchio». 

 

 

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