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Da Via Nassa al lungolago, qui vivono i senzatetto

LUGANODa Via Nassa al lungolago, qui vivono i senzatetto

14.11.22 - 08:56
Con Giuseppe Modica, responsabile dei City Angels, per le vie cittadine. Ecco chi sono le persone che dormono al freddo.
City Angels
Da Via Nassa al lungolago, qui vivono i senzatetto
Con Giuseppe Modica, responsabile dei City Angels, per le vie cittadine. Ecco chi sono le persone che dormono al freddo.

È allarme senzatetto a Lugano? Forse l'espressione è esagerata. Ma dall'osservatorio dei City Angels, volontari che lavorano direttamente sulla strada, qualcosa sembra essere oggettivamente cambiato rispetto a qualche anno fa. «Solo nell'ultimo mese – sottolinea il responsabile Giuseppe Modica in un video – abbiamo ricevuto una decina di segnalazioni. Tante rispetto alla media. E siccome ora siamo entrati nella stagione fredda è importantissimo parlarne».

Stranieri di passaggio o ticinesi caduti in disgrazia – Modica ci accompagna per le vie luganesi. E ci mostra una panchina della lussuosa Via Nassa, davanti alla chiesa di San Carlo Borromeo. È qui che di recente i suoi collaboratori hanno trovato una donna che dormiva al freddo. «Capita anche nei luoghi più impensabili – ammette Modica –. A volte questi senzatetto sono persone straniere, di passaggio, in cerca di fortuna. Altre volte però abbiamo a che fare con ticinesi. Gente che magari ha avuto difficoltà con la burocrazia che ritarda l'aiuto da parte dei servizi sociali».

Vergogna e orgoglio – Non è sempre facile riuscire ad aiutare un senzatetto. «Noi ci avviciniamo con gentilezza. Spiegando chi siamo. Non forziamo nessuno. È chiaro che in alcuni casi subentra la vergogna. In altri l'orgoglio. Ammettere di essere in difficoltà è complicato. C'è chi rifiuta il nostro aiuto. C'è anche chi ha bisogno di tempo per pensarci. In questo periodo a Lugano ci sono tre donne che dormono per strada e non vogliono essere aiutate in alcun modo». 

La voce del volontario – Incontriamo Anthony, volontario dei City Angels. Lui stesso di recente ha assistito e aiutato un senzatetto. «Il volontariato ti permette di imparare l'umiltà, l'empatia. Ti rendi anche conto che esistono realtà difficilmente immaginabili conducendo la vita di tutti i giorni». 

Lezioni di sopravvivenza – Un'altra panchina "gettonata" sembra trovarsi sul lungolago, in direzione LAC. Chi ci dorme sopravvive con espedienti. L'igiene personale la cura nei gabinetti pubblici. «E il cibo – riprende Modica – lo riceve magari grazie al buon cuore dei cittadini. Non è raro vedere qualcuno che dorme su questa panchina con un sacco a pelo o con una coperta. I senzatetto non dormono solo sulle panchine. A volte troviamo persone nei sottoscala di luoghi pubblici o privati». 

Commercianti sensibili – Anche i commercianti si sono fatti sensibili sulla problematica dei senzatetto. Marco Lucchetti, gallerista d'arte di Via Cattedrale, racconta: «Tra i nostri visitatori abituali abbiamo un senzatetto. Una persona che trova alloggio in case disabitate. Ha una grande cultura, sa un sacco di cose. Chi dice che i senzatetto non esistono a Lugano non conosce la realtà. Basterebbe andare a farsi un giro al Parco Ciani ogni tanto per capire». 

Cosa fanno le autorità? «La Città – riprende Modica – ci viene incontro pagando l'alloggio per una notte in albergo ai senzatetto che troviamo. Per il resto li ospitiamo nella nostra sede o cerchiamo loro altre sistemazioni. La mia sensazione è che i dieci casi che ci sono stati segnalati rappresentino solo la punta dell'iceberg. Il senzatetto di cui parla Marco Lucchetti ad esempio noi non lo abbiamo mai conosciuto». 

La provocazione – E allora non sarebbe il caso di creare una struttura adeguata in città, un po' sul modello di Casa Astra a Mendrisio? Il progetto legato alla Masseria di Cornaredo, che dovrebbe diventare un centro culturale e sociale gestito da Fra Martino Dotta, è in divenire. Ma forse potrà risolvere solo parzialmente il problema. «Il fatto – dice Modica – è che magari non c'è la volontà politica di creare una vera struttura d'accoglienza, anche per persone di passaggio e non solo per residenti. Perché il rischio sarebbe di ritrovarsi con tantissime richieste e la situazione potrebbe diventare ingestibile». 

La raccolta fondi
Di recente i City Angels hanno lanciato una raccolta fondi online. Qui il link per potere effettuare una donazione. 

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