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CANTONEUna bussola «da chi ha già vissuto quelle difficoltà»

07.11.22 - 06:30
Il progetto "Rock Your Life!" ai blocchi di partenza anche in Ticino. Ne parliamo con il coordinatore Carlo Zoppi.
Rock Your Life!
Una bussola «da chi ha già vissuto quelle difficoltà»
Il progetto "Rock Your Life!" ai blocchi di partenza anche in Ticino. Ne parliamo con il coordinatore Carlo Zoppi.
«Ascolto, dialogo e incoraggiamento. Non andiamo a sostituirci ai professionisti. Il nostro è un "artigianato sociale" che si integra con gli operatori attivi sul territorio».

LUGANO - «Rock Your Life!». Letteralmente, dai una scossa alla tua vita. È sì uno slogan, ma è al tempo stesso il nome di un programma di mentoring rivolto ai giovani in difficoltà nel loro percorso formativo, attivo da quasi un decennio nella Svizzera interna. E che ora è pronto a fare il salto definitivo anche in Ticino. «Siamo nel nostro anno zero», ci spiega Carlo Zoppi, coordinatore regionale del progetto per la Svizzera italiana.

In sintesi, si tratta di un programma di sostegno individuale a bassa soglia, il cui funzionamento si basa sulla composizione di coppie di mentoring che svilupperanno un percorso di crescita. Un mentore e un mentee. Ma, in termini molto concreti, che cosa intende portare di nuovo nel nostro cantone? «Noi diamo la possibilità ai giovani di fare affidamento su una persona di fiducia a cui potranno confidare le loro difficoltà ed esigenze, senza ricevere giudizi», evidenzia Zoppi. «La nostra è in prevalenza un'ottica di ascolto, dialogo e incoraggiamento. E indichiamo loro dove possono trovare le informazioni che cercano. In un certo senso, un mentore può essere considerato come una sorella o un fratello maggiore», il cui operato va a integrarsi con i restanti ingranaggi del sistema che già operano sul territorio. «Non andiamo a sostituirci ai professionisti. Il nostro è un programma compatibile con altri programmi. Noi integriamo e completiamo».

Una bussola da chi ha vissuto le stesse difficoltà
Il campo d'azione, prosegue, è quindi quello dei giovani che, al termine della scuola dell'obbligo, si ritrovano "bloccati", non riuscendo a trovare una collocazione verso un titolo di studio o una formazione professionale superiore a loro adatti. Ad esempio a causa di un insufficiente sostegno nell'ambito familiare. Ed è su questo background comune, ci spiega Zoppi, che si fonda l'equilibrio funzionale tra le parti.

«Diamo la possibilità ai giovani di potersi esprimere e confrontare con i mentori, che a loro volta sono persone che hanno alle spalle problemi lavorativi o situazioni simili a quelle che stanno vivendo i giovani partecipanti». E che di conseguenza «hanno commesso degli errori. Ma che hanno deciso di prendere in mano la loro vita e hanno fatto la scelta di una nuova formazione. E che alla fine ce l'hanno fatta». Una guida a trovare la propria strada con l'aiuto di chi ha dovuto, un tempo, percorrere quello stesso sentiero. La questione però non verte unicamente sul percorso, ma anche su quelli che sono gli "strumenti" per riuscire a indicarlo ai giovani mentee. «Il mentore deve avere una predisposizione all'ascolto e al sostegno. L'empatia è fondamentale. E non deve, come detto, avere l'esigenza di giudicare»; caratteristiche che vanno poi a sommarsi con una formazione ad hoc.

«Un lavoro di "artigianato sociale"»
Il quadro è quindi quello di un lavoro mirato su un numero ristretto di situazioni. E Zoppi, dati alla mano, lo conferma. «Il nostro non è un programma di massa. È un lavoro di "artigianato sociale"». Per quanto riguarda la Svizzera italiana «siamo in una fase di raccolta dei partecipanti che hanno bisogno di un sostegno per la loro scelta formativa». L'obiettivo, ci dice, è «formare dieci coppie».

Quindi dieci mentori e dieci mentee. I primi li abbiamo già passati ai raggi x. Nella seconda categoria invece chi rientra? «Fare un identikit preciso è complesso. Ci sono figli che vivono in famiglie monoparentali, dove ad esempio c'è un genitore che dovendo lavorare non riesce a dedicare loro tutto il tempo necessario. O ancora persone che sono arrivate di recente in Svizzera, magari per questioni di lavoro, e si trovano confrontate a un sistema per l'orientamento dei figli che non conoscono. E, non da ultimo, offriamo un sostegno alle famiglie in difficoltà. Che quindi non hanno i mezzi sufficienti per sostenere il percorso formativo dei loro figli. In qualche modo ci adoperiamo per interrompere il rischio di una catena della povertà che trasmette situazioni di difficoltà da una generazione all'altra».

Il programma
Rock Your Life! è un servizio gratuito, attivo in Svizzera dal 2013. Il programma di mentoring, giunto ora anche nella Svizzera italiana, è rivolto in particolare ai giovani tra i 13 e i 17 anni. Per ulteriori informazioni è possibile visitare QUI il sito web.

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