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CANTONE«Il nostro folle viaggio fino ai confini con la Russia»

06.11.22 - 20:30
Korah e Cristian, malcantonesi, viaggiano a bordo di un vecchio furgoncino. Alla riscoperta della lentezza del tempo.
@criskorah
«Il nostro folle viaggio fino ai confini con la Russia»
Korah e Cristian, malcantonesi, viaggiano a bordo di un vecchio furgoncino. Alla riscoperta della lentezza del tempo.

MALCANTONE - A bordo di un vecchio furgoncino Volkswagen di nome Fuco alla scoperta del Grande Nord. In particolare di Kirkenes, in Norvegia, ai confini con la Russia. Storia di Korah Rezzonico (42) e Cristian Greselin (43), coppia che vive nei boschi malcantonesi nota per i viaggi in terre lontane a bordo di un veicolo datato 1983. «I Paesi del nord li avevamo visitati tutti – sottolinea Korah –. Ci mancava la tundra norvegese. Tranne qualche villaggio sperduto, lì non c’è nulla. Solo natura selvaggia».

Il gusto del tempo – Quella di Korah e Cristian non è solo una scelta. Rappresenta il desiderio di riscoprire il gusto del tempo. «Con un furgoncino del genere lo puoi fare», precisa Cristian. Cinque settimane complessive di viaggio. Un punto che si trova a 3.600 chilometri dalla propria porta di casa. «Muoversi col Fuco non è un risparmio – dice Cristian –. Con un pieno facciamo solo 400 chilometri. E spesso ci lascia a piedi. È accaduto anche nei primi giorni di questa ennesima avventura quando è saltato il radiatore, in quello che ci hanno detto essere il paesino di Cappuccetto Rosso in Germania. Nonostante i suoi difetti, il Fuco ci consente di avere un contatto diverso col tempo e con la gente. E anche coi posti che visitiamo. Ci addormentiamo in riva al mare o in mezzo alla foresta. Poco importa se non è così comodo».

«Non devi per forza "essere a posto"» – Korah racconta come il Fuco è entrato a fare parte della loro esistenza. «È con noi dall’anno dopo il nostro matrimonio – riprende Korah –. Cioè da giugno 1999. Una vita. Col Fuco avremo percorso a stima almeno 200.000 chilometri. Pensate che all’interno in piedi non ci stiamo. Eppure ci fa sentire a nostro agio. Sul Fuco non c’è neanche uno specchio. Per me che sono donna potrebbe essere una tragedia. Il bello è che perdi questa condizione di "dovere essere a posto". Capisci che non è importante». 

Una filosofia – Germania, Svezia, Norvegia, Finlandia per poi fare rientro in Svizzera. L’ennesimo viaggio per una coppia che ha abbracciato una filosofia ben precisa. «Non abbiamo figli – sottolinea Cristian –. Non vestiamo di marca. Non andiamo quasi mai al ristorante. Quello che gli altri spendono in vizi legittimi, noi lo investiamo in viaggi. Io sono un meccanico, Korah è un’estetista. Siamo persone normalissime che vogliono valorizzare l’importanza del proprio tempo. Il Fuco, con la sua lentezza, ce lo permette».

Attraverso il nulla – Frammenti di un viaggio pazzo. Cristian che pesca un pesce Hallibut da 16 chili. Korah che mentre ammira l’aurora boreale su un pontile cade in un buco e si ferisce. E decide di auto medicarsi. «Sono tornata a casa un po’ zoppa e con un dito rotto. Sono esperienze». Così come è stata un’esperienza arrivare al confine con la Russia. «Dopo Kirkenes percorri ancora una sessantina di chilometri nello sterrato. E arrivi in un posto assurdo. Davanti ti ritrovi il mare glaciale artico, le spiagge cristalline».

La Russia in lontananza – «Non prendeva neanche il telefono – sospira Cristian –. C’era una casa ogni tanto. Ti chiedevi come mai qualcuno avesse deciso di abitare lì. Guardando la Russia in lontananza si vedevano le torrette militari. Abbiamo anche conosciuto due russi. Tutto è partito con un sorriso. Ed è nata una bella chiacchierata. Erano anche loro appassionati di viaggi. Ci hanno raccontato di quanto sia difficile viaggiare per loro da quando c’è la guerra. Alla fine ci siamo scambiati i contatti. Noi gli abbiamo regalato una tavoletta di cioccolata, loro ci hanno dato una marmellata. Ci piace pensare che queste esperienze ci capitino grazie al Fuco».

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