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CantoneBenzina meno cara «ma non durerà»

13.10.22 - 06:30
L'ing. Pietro Lurati, Responsabile marketing Euro Service: «Chiuderà una importante raffineria. Il prezzo tornerà su».
Foto TiPress
Benzina meno cara «ma non durerà»
L'ing. Pietro Lurati, Responsabile marketing Euro Service: «Chiuderà una importante raffineria. Il prezzo tornerà su».

LUGANO - L'illusione di un lento ritorno al passato durerà probabilmente ancora qualche settimana, poi i numeri girevoli dei cartelli dei prezzi torneranno a essere nuovamente impietosi: ne è convinto l'ingegner Pietro Lurati, responsabile marketing Euro Service, che affida la fondatezza delle sue certezze a un'anticipazione: «Sta per chiudere una importante raffineria di là dal confine da cui molti distributori svizzeri si riforniscono. Il prezzo tornerà a salire».

Sempre una partita persa - Fine della parentesi del lieto listino con benzina venduta sotto i due franchi: per Lurati, d'altronde, anche il momentaneo decremento di prezzo non cambia il teatro di scena che - per gerenti e proprietari di stazioni di servizio - propone un recitato sempre abbastanza drammatico. «Se scende di qua, il prezzo si abbassa anche in Italia - afferma - con quello scarto di 37-40 centesimi al litro è sempre partita persa». 

Gli svizzeri continuano a preferire i benzinai italiani - Niente. Lurati non vede mutamenti che possano invertire la rotta: «Scossoni non ce ne sono stati. Se vuole farmi dire che è aumentato il flusso degli automobilisti che si fermano da noi solo perché è sceso un po' il prezzo la devo deludere: tutto come prima o quasi».

Tradotto: le auto tirano dritte verso il confine e prediligono sempre i benzinai italiani. Ma le ragioni di questo calo di prezzo? «Beh, come in tutte le questioni economiche siamo soggetti alle oscillazioni invisibili dei mercati - spiega - a fase acuta ne segue una decrescente. E poi l'euro debole e se vuole persino le votazioni». Le votazioni? «Sì, con l'esito elettorale che guardando ai numeri darà stabilità al Paese confinante, anche i mercati hanno reagito e reagito bene. Se un paese è stabile, anche la sua economia lo è». 

Il quadro non cambia e il ribasso diventa subito rialzo, da 1.92 a 1.95 - Stabilità, anche di prezzo, quello che dovrebbe garantire una fase di ribasso: ma la realtà è ben diversa. Quell'uno e novantadue al litro è diventato già uno e novantacinque. Basta fare due chiacchiere con Simone Tettamanti, proprietario della stazione BP di Pizzamiglio Vacallo: «Guardi ho appena messo giù il telefono per lamentarmi con la compagnia - rivela - come è possibile che a Magliaso siamo a uno e ottantadue. E qui da uno e novantadue andiamo a uno e novantacinque. Il quadro per noi è sempre lo stesso, anzi devo dirle che peggiora: prima facevo duemila litri al giorno, oggi mi fermo a mille e cinquecento». Il ritorno a una qualche parvenza di passato appare una missione davvero quasi impossibile. 

 

 

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COMMENTI
 

seo56 1 anno fa su tio
Ormai sono mesi che faccio il pieno delle mie tre vetture in Italia! Da allora ad oggi ho guadagnato minimo 2’000 CHF!

Moga 1 anno fa su tio
Ma che caso, un po come le centrali nucleari francesi tutte in manutenzione contemporaneamente

Gimmi 1 anno fa su tio
Politici ,sveglia!!critichiamo sempre la vicina Italia,per la loro lungaggine della burocrazia,ma loro senza troppi bla bla,hanno abbassato subito ,le tasse sui carburanti!!

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Gimmi
Abbassare generalmente il prezzo dei carburanti porta più danni che benefici. Questa è una crisi reale, non la si risolve con un intervento monetario. Non so se hai notato, però in Italia fanno svelto solo a sprecare soldi a debito, ciò non vuol dire che siano spese giuste.

emibr 1 anno fa su tio
Risposta a Gimmi
Certo che hanno fatto in fretta, così hanno caricato il costo sul debito di tutti i cittadini, anche quelli che non hanno l'auto!

seo56 1 anno fa su tio
Risposta a Gimmi
Sveglia!! Se abbassano il carburante devono recuperare da un altra parte e così pagheranno anche chi non usa veicoli a motore.
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