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CANTONETenere le Tesla in garage? «Discorsi assurdi che ci danneggiano»

12.09.22 - 17:28
Si parla di penuria, di possibili limitazioni e appelli: ma c'è chi con l'elettricità tiene in piedi la famiglia
Imago
Tenere le Tesla in garage? «Discorsi assurdi che ci danneggiano»
Si parla di penuria, di possibili limitazioni e appelli: ma c'è chi con l'elettricità tiene in piedi la famiglia

LOSONE - Come ormai chiaro alla popolazione, vista ad esempio la campagna lanciata dal Consiglio federale, è possibile che in inverno abbiano luogo delle carenze di energia. Tra appelli e possibili restrizioni, uno dei settori che potrebbe essere toccato da eventuali misure è quello delle automobili elettriche.

Di fatto il dibattito si è già acceso, con chi chiede che i proprietari vengano assolutamente risparmiati da qualsivoglia limitazione e chi invece trova ragionevole chiedere ai possessori di Tesla e simili di rinunciare a qualche "pieno", in vista dell'inverno.

La situazione, con il lancio di questi primi appelli, sta però già danneggiando gli impresari che questo mondo lo vivono sulla propria pelle. Ce lo racconta ad esempio Walter De Nato, dell'azienda di vendita di e-bike e noleggio di auto elettriche DNT Racing Sagl, che è convinto che ci sarà da subito meno domanda. «I noleggi delle tesla sono generalmente a medio-lungo termine, sicuramente da subito avremo meno richiesta. Già queste note vaganti nell'aria ci danneggiano, ci ritroveremo come a inizio pandemia, con diverse aziende con l'acqua alla gola e gli eventuali aiuti che arriveranno dopo che il danno già sarà fatto».

«Ora chi vorrà noleggiare una Tesla?»
Sono in particolare altri imprenditori, che devono spostarsi nel resto della Svizzera, a usufruire del servizio offerto dall'azienda con sede a Losone. «Ma chi deciderà ora di noleggiare una Tesla per 6 mesi? Dovendo magari parcheggiarla dopo due mesi, senza poterla più usare? È più probabile che cambieranno idea e decideranno di prendere un'auto a benzina».

In generale, per De Nato, sentire questi discorsi di divieti di ricarica nel 2022/2023 è qualcosa di «paradossale e impensabile». Anche perché dal 2035 nell'Ue non si potranno più vendere nuove auto endotermiche e si spinge quindi all'acquisto di auto elettriche... «e improvvisamente ora queste auto elettriche sono una minaccia alla nostra sopravvivenza economica e si pensa quindi a vietare di caricarle? Il prossimo passo quale sarà? Vietare l'utilizzo delle e-bike? Anche perché ad esempio in America le vendite di e-bike è superiore a quella dei veicoli elettrici, e neanche in Svizzera si è troppo lontano».

«Nessuna importanza agli imprenditori»
Allargando lo spettro del discorso, secondo De Nato in Svizzera «non si dà nessuna importanza agli imprenditori. Siamo degli esseri umani e abbiamo delle famiglie, teniamo in piedi le nostre aziende con sacrifici e poi vengono ventilate queste ipotesi incredibili senza presentare soluzioni o aiuti».

Un sentimento di risentimento che è nato, come spesso accade, dall'esperienza passata. In occasione della pandemia di coronavirus, infatti, all'imprenditore è stato negato un aiuto Covid (che poteva essere un prestito o, dimezzato, un aiuto a fondo perso) «perché secondo loro mi sono assunto i miei rischi imprenditoriali. Quindi cosa dobbiamo fare? Mollare tutto e cercare di diventare dipendenti di altre grandi aziende? Licenziamo i dipendenti e andiamo in disoccupazione? Bisognerebbe rispettare di più gli imprenditori, che sono il motore dell'economia».

Più che preoccupazione, il sentimento generale è quindi ormai quello della rassegnazione, di trovarsi di fronte ad altre restrizioni, ma senza aiuti: «Dal Governo svizzero queste cose ormai me le aspetto».

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