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BRISSAGOUna sfida per rilanciare il turismo a Brissago: un Hotel per vegani e non fumatori

26.07.22 - 06:30
«Quando due anni fa abbiamo deciso di aprire un Hotel non ci è venuto in mente di farlo in un altro modo»
Isabella Bellani
Isabella Bellani insieme alla famiglia
Isabella Bellani insieme alla famiglia
Una sfida per rilanciare il turismo a Brissago: un Hotel per vegani e non fumatori
«Quando due anni fa abbiamo deciso di aprire un Hotel non ci è venuto in mente di farlo in un altro modo»

BRISSAGO - Il Garden Hotel Primavera è un albergo ticinese con un’offerta esclusivamente vegana e non fumatori «Io e mio marito siamo vegani da una decina d’anni. Quando due anni fa abbiamo deciso di aprire un Hotel non ci è venuto in mente di farlo in un altro modo» Inventarsi qualcosa di nuovo a livello turistico non è per niente facile. C'è chi l'ha fatto in piena pandemia, giocandosi la carta - ormai un anno fa - di un Hotel vegano. Il bilancio a un anno di distanza dall'apertura del Garden Hotel Primavera è positivo. Eppure c'è stato parecchio stupore attorno all'apertura dell'Hotel. «In realtà ciò che ha stupito di più è che non si fuma all’interno della proprietà, nemmeno in giardino o sui terrazzi. Creare un’alternativa è la chiave per rilanciare il turismo» spiega Isabella Bellani, gerente dell’Hotel. 

Perché proprio Brissago? 

«Ci sono nata e cresciuta fino a 18 anni. Poi sono partita per frequentare la scuola alberghiera e ho fatto diverse esperienze lavorative all’estero. Abitavo in Italia, poi il destino ha fatto sì che tornassi qui: è stato un colpo di fortuna trovare questa struttura». 

Come mai ha deciso di puntare sulla cucina vegana e sui non fumatori? 

«Io e mio marito siamo vegani da una decina d’anni. Dieci anni fa abbiamo fatto questa scelta soprattutto per motivi legati alla salute, il cibo determina ciò che noi siamo. Quando due anni fa abbiamo deciso di aprire un Hotel onestamente non ci è venuto in mente di farlo in un altro modo. Al di là del guadagno finanziario prima di tutto per noi contano la salute e le nostre convinzioni». 

Trova strano che questa sia stata vista come una scelta azzardata? 

«Dipende dai punti di vista. Può essere vista anche come una scelta strategica. In fondo non c’è nessun altro che lo fa e la comunità vegana è sempre più importante anche in Svizzera. Non è così folle come decisione. E i risultati lo confermano: clienti che prima non venivano in Ticino perché non avevano un'alternativa vegana oggi scelgono il nostro cantone e soggiornano nella nostra struttura. Pian piano ci stiamo facendo conoscere». 

Ci sono altre particolarità dell’albergo? 

«Abbiamo scelto di dedicare una sala ad attività extra come lo yoga, le conferenze e seminari. Inoltre, abbiamo creato una palestra di cross training nel garage dell’Hotel. Chi viene da noi in vacanza può usufruire di colazioni sane, sport e godersi anche il lago».

Pensa che la comunità vegana si stia facendo strada? 

«È incoraggiante vedere che ci sono ristoranti nella zona che si stanno sforzando di proporre menù vegani così che la nostra clientela possa uscire a cena e vivere una vacanza tranquilla. Dato che spesso non ci sono molte alternative vegane, quando le persone le trovano sono contente». 

Come vede il settore turistico nella sua zona? 

«C’è volontà di cambiamento. Una nuova generazione vuole rilanciare Brissago a livello turistico». 

Su quali progetti pensa che si dovrebbe puntare? 

«Si tende a far passare Brissago come una frazione di Ascona. Dovremmo invece avere un nostro turismo e differenziarci, puntare su un target sportivo, giovane, che pensa alla salute».

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