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Sono tornati i "treni bestiame"

CANTONESono tornati i "treni bestiame"

22.06.22 - 06:30
Ritardi, una trentina di soppressioni, guasti. Tilo è nel mezzo di una tempesta estiva? L'azienda: «Errori di gioventù»
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Sono tornati i "treni bestiame"
Ritardi, una trentina di soppressioni, guasti. Tilo è nel mezzo di una tempesta estiva? L'azienda: «Errori di gioventù»
Una manutenzione su larga scala ha comportato alcuni problemi tecnici, con effetti a catena che fanno arrabbiare i pendolari

CHIASSO - Schiacciati l'uno sull'altro, vicini vicini come prima del Covid e forse ancora di più. Nelle ore di punta, i treni Tilo sono tornati a somigliare alle "scatolette di sardine" o ai "carri bestiame" evocati più volte in passato da pendolari furibondi, sui social, o dal deputato leghista Massimiliano Robbiani in una focosa petizione online indirizzata al Consiglio di Stato l'anno scorso. 

Il tempo passa, i problemi restano. «Una vergogna se si considerano i costi dell'abbonamento annuale» lamenta un pendolare indignato. Al grande afflusso nelle corse e nelle ore più "calde" - per temperatura e numero di passeggeri - si sommerebbero crescenti disagi dovuti a una serie di sfortunate coincidenze. Convogli dimezzati, affollamento raddoppiato, soppressioni e problemi tecnici sono stati segnalati nei giorni scorsi da altri lettori: una "tempesta perfetta" in piena estate, mentre una concentrazione insolita di cantieri sopra e sotto il Ceneri (a Cadenazzo, Lugano, Capolago e Biasca i principali) ha costretto le Ffs a ritoccare in toto il piano orario. 

Sulla tratta Locarno-Lugano, la più travagliata, i tempi di percorrenza si sono allungati (di 7 minuti circa). E dall'inizio di giugno sono già una trentina le corse cancellate per intero o a metà. «Mi è capitato ben due volte di essere lasciato a piedi alla stazione di Chiasso» racconta un altro pendolare "arrabbiato". «In entrambi i casi tutti i passeggeri sono stati deviati su treni locali, con conseguenti ritardi e sovraffollamenti». 

Tilo, contattata, ammette che la situazione non è idilliaca. La flotta, si trova in una fase di manutenzione accresciuta, precisa l'azienda. Si tratta di «aggiornamenti tecnici programmati in dettaglio alcuni anni fa» ma la pandemia si è messa di mezzo, assieme ad altri «fattori esogeni», che hanno ritardato i lavori. I nuovi treni consegnati o riparati dai produttori (Stadler e Siemens) hanno riportato «guasti puntuali soprattutto durante la circolazione in Italia e la transizione al confine». Le cancellazioni generano un effetto domino e il sovraffollamento di altre corse. «Si confida che si tratti di “difetti di gioventù” e che la situazione migliori a breve» conclude l'azienda.

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