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MENDRISIOTre classi di prima liceo alla scoperta delle vie al femminile

10.06.22 - 12:50
Dalle parole ai fatti: ideazione e realizzazione di un progetto che ridefinisce l’approccio in una prospettiva di genere
Ti-Press
Tre classi di prima liceo alla scoperta delle vie al femminile
Dalle parole ai fatti: ideazione e realizzazione di un progetto che ridefinisce l’approccio in una prospettiva di genere

MENDRISIO - Su invito della Commissione UNESCO del Liceo cantonale di Mendrisio (è uno dei tre istituti ticinesi associati alla rete delle scuole affiliate), il Municipio del Magnifico Borgo ha organizzato oggi un incontro con tre classi di prima liceo sul tema delle Vie al femminile: dall’idea, all’iter politico, fino alla realizzazione.

Presenti all’incontro il municipale Daniele Caverzasio, presidente della Commissione toponomastica, la municipale Françoise Gehring, per le Politiche di genere, e il consigliere comunale Andrea Stephani, storico, collaboratore degli Archivi Riuniti delle Donne Ticino e coautore dell’interrogazione interpartitica sulle Vie al femminile, atto da cui è scaturito tutto il progetto.

Nella seconda parte dell’incontro era presente anche il sindaco Samuele Cavadini che - nella sala del Consiglio comunale ha illustrato con la collega di Municipio il bilancio di genere. «Ridisegnare le città in una prospettiva di genere - hanno ricordato - non è un'impresa impossibile, a partire dai nomi di strade e piazze. C’è solo bisogno della volontà politica e a Mendrisio si è passati dalle parole ai fatti».

«Nel tempo, le donne dedite alla cura, alle attività domestiche, all’educazione hanno tenacemente intrecciato trame sottili, ma consistenti, di relazioni e dimensioni storiche a carattere orizzontale che, nei secoli, hanno determinato la sopravvivenza del tessuto umano, e quindi anche urbano, delle comunità», ha da parte sua sottolineato la storica dell'arte Barbara Belotti. «Presenze continue e resistenti, eppure rese invisibili dal prevalere del carattere verticale della storia, segno tangibile tipicamente maschile del potere e delle gerarchie dominanti».

Le parole di Belotti, che è pure socia fondatrice dell’associazione Toponomastica femminile, illustrano bene come le discriminazioni di genere si specchino anche nello spazio urbano. Qui, infatti, le disuguaglianze e la cultura prettamente maschile si misurano anche a livello simbolico ma tangibile: strade, piazze, aree verdi e spazi pubblici sono (quasi) tutti declinati al maschile. Lo sbilanciamento in favore dei personaggi maschili è l’espressione del potere degli uomini che hanno scritto la storia e che continuano a perpetuarla nei percorsi di vita urbana.

A Mendrisio, Le Vie al femminile hanno dunque reso un po’ di giustizia alle donne, grazie anche a tessiture politiche tese a raggiungere un obiettivo condiviso. La Città di Mendrisio, inoltre, è l’unico comune in Ticino ad aver un Dicastero delle Politiche di genere.

Per i giovani e le giovani delle tre classi di prima Liceo di Mendrisio, accompagnate dai loro docenti, si è trattato di una lezione di civica, perché è stato illustrato – sulla base di un esempio molto concreto – come possono nascere, crescere ed essere realizzati progetti che contribuiscono a definire l’identità di una città.

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COMMENTI
 

Gus 1 anno fa su tio
Perché non si fa una ricerca sui padri che, nelle pratiche di separazione, non ottengono diritti sui figli, che sono appannaggio solo delle donne?

Ala 1 anno fa su tio
Non bastava guardare su google maps?
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