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«Sporcandoci le mani abbiamo imparato a coltivare la felicità»

LUGANO «Sporcandoci le mani abbiamo imparato a coltivare la felicità»

14.06.22 - 06:30
La coltivazione dell'orto entra in classe. Il bilancio sorprendente di questa nuova esperienza didattica
Foto Tio/20Minuti
A Besso è spuntato l'Orto a Scuola
A Besso è spuntato l'Orto a Scuola
«Sporcandoci le mani abbiamo imparato a coltivare la felicità»
La coltivazione dell'orto entra in classe. Il bilancio sorprendente di questa nuova esperienza didattica

BESSO - «Anche se non sembra le piante lavorano sempre. Si impegnano molto per crescere. Poi, a volte, non ce la fanno. Ma ci provano e l’importante è provare» riflette un bimbo di 3a elementare.

Il bilancio di un anno - Si è creata una sorprendente empatia tra gli allievi delle scuole comunali di Besso e le piantine messe a dimora dagli stessi bambini nei cassoni posti accanto all’istituto. Il maturare di una acuita sensibilità nei confronti della natura è uno dei frutti più belli raccolti giovedì scorso, in occasione della giornata di bilancio su “L’orto a Scuola”. Questo progetto di permacultura (una progettazione che usa pratiche agronomiche atte a progettare ambienti umani simili agli ecosistemi naturali) ha preso avvio ad ottobre con le 9 sezioni della sede luganese e il coordinamento dell’associazione “Orto a Scuola”. L’iniziativa è stata sostenuta dall’Alleanza Territorio e Biodiversità, dal Dipartimento del Territorio e da Ticinonline/20Minuti.

Il lessico dell'orto - Più importanti ancora degli ortaggi sono le parole riassuntive delle ore trascorse a “sporcarsi le mani”. Parole che hanno riempito la lavagna d’ardesia (funzionale come se fosse una virtuale) di una 3a classe: preparazione, vita, coltivazione della felicità, odori, divertimento, scoperta, crescita e via elencando.

La terra stimola a riflettere - Un vero e proprio lessico dell’orto tramite cui Ronnie, Nadia e Paola (coordinatori, assieme ad Alice e agli insegnanti, delle attività) hanno stimolato la classe ad ulteriori riflessioni. «Eravamo felici quando facevamo questa attività. Questo vuol dire coltivare la felicità» ha spiegato un bambino. «Mi ha fatto un certo effetto mettere le mani nella terra» è la sensazione, definita "strana" da una bambina. E ancora: «Abbiamo imparato che per crescere alcune piante hanno bisogno di un sostegno». Un po’ come per gli uomini. Ma senza esagerare negli aiuti. In ogni caso e nello specifico non sono stati usati fertilizzanti e concimi chimici. «Bisogna stare attenti» ha ammonito un bimbo attento a ciò che finisce nel piatto.

Solidali con la natura - Insomma i giovani di Besso partiranno in vacanza con un bagaglio di nozioni accresciute rispetto alla tradizionale didattica. Ad attenderli, a settembre, i frutti della terra che matureranno durante l'estate. Perché le piante non conoscono ferie e forse anche da qui nasce quell’attenzione nuova e sorprendente da parte dei bambini.

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