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CANTONEMattei contro Vitta e Zali: «Lupi in ogni dove. Il nostro, per voi, è un settore già morto»

23.05.22 - 10:50
A causa del lupo «anche il turismo sta subendo ripercussioni», così Germano Mattei, fondatore di Montagna Viva.
Imago
Mattei contro Vitta e Zali: «Lupi in ogni dove. Il nostro, per voi, è un settore già morto»
A causa del lupo «anche il turismo sta subendo ripercussioni», così Germano Mattei, fondatore di Montagna Viva.
«Mentre voi ragionate sugli aspetti giuridici, l'80% del nostro territorio sta andando in malora», scrive in una lettera aperta rivolta ai consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali.

BELLINZONA - «I lupi sono in ogni dove. Non passa giorno senza avvistamenti e predazioni. Voi fate tante belle parole, ma vedete il nostro settore come già morto». Sono critiche pesanti, quelle rivolte ai consiglieri di Stato Christian Vitta e Claudio Zali da Germano Mattei, coordinatore del movimento Montagna Viva, in una lettera aperta. Parole sgorgate dall'indignazione espressa dai contadini durante l'ultima assemblea dell'Associazione svizzera per un territorio libero dai Grandi Predatori, svoltasi venerdì a Berna.

Agire «subito» - A cinque giorni dal via libera all'abbattimento del lupo che il mese scorso ha ucciso 19 pecore in Val Rovana, Mattei non nasconde una certa impazienza. «Quando avverrà? Mi auguro prima della vicina Ascensione. In Vallese quattro giorni dopo era cosa fatta». 

«Ci vuole ben altro» -Certo, non è con la rimozione di un esemplare che si risolve il problema, sottolinea Mattei: «Ci vuole ben altro». E lancia l'ennesimo appello: «Il Canton Vallese ha chiesto al Consiglio federale un periodo di sei mesi per regolare liberamente i lupi nel territorio. Non è il caso che il Ticino faccia lo stesso?»

Rabbia e abbandoni - Tensione e preoccupazione per il futuro sono alle stelle, aggiunge il fondatore di Montagna Viva. «Si stanno creando situazioni preoccupanti con abbandoni di attività, rinuncia ad alpeggiare o grande apprensione e indecisione nei confronti di una stagione alpestre che a giorni sta per cominciare». Forte anche «la rabbia e l'indignazione» per l'assenza dei due consiglieri di Stato alle serate di incontro tra Cantone e contadini svoltesi prima a Olivone, due settimane fa, e poi a Cevio, giovedì scorso. «Mentre voi state ragionando su aspetti ed approfondimenti giuridici l’80% del nostro territorio sta andando ulteriormente in malora». 

Turisti e escursionisti nel dubbio - A tremare davanti al lupo, secondo Mattei, sarebbe persino il turismo di montagna. «Con le vacanze alle porte, molti si chiedono se ritornare nelle Valli, se riaprire le case di vacanza, se affittare un rustico, se andare alle Capanne alpine anche solo per fare un’escursione». I lupi, ribadisce, «sono sempre meno timorosi. Tutti abbiamo paura che prima o poi succeda un incidente grave che coinvolga le persone».

«Per voi siamo un peso» - Nel frattempo, per contrastare il problema delle predazioni, il Consiglio federale ha stanziato un credito straordinario di 5,7 milioni a sostegno della stagione alpestre 2022. «Il cofinanziamento del 20% e la coordinazione degli interventi ricadono sui Cantoni. In Vallese già a dicembre il Parlamento ha votato un credito di un milione di franchi a sostegno delle misure federali che erano in preparazione». Per contro in Ticino, «per dichiarazione dei vostri funzionari alle serate pubbliche, nulla di nulla: né crediti ad hoc, né azioni concrete. Sempre gli ultimi della classe: per voi il primario è solo un peso, una fonte di problemi».

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