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ZURIGO/LUGANO«Il viaggio da Zurigo a Lugano è durato 4 ore e un quarto. Più del doppio»

22.04.22 - 06:00
L’odissea raccontata da una viaggiatrice che si trovava a bordo di un treno diretto in Ticino a Pasquetta
Tipress
«Il viaggio da Zurigo a Lugano è durato 4 ore e un quarto. Più del doppio»
L’odissea raccontata da una viaggiatrice che si trovava a bordo di un treno diretto in Ticino a Pasquetta
Un guasto ha obbligato il convoglio a procedere a 20 all’ora per tutti e 57 i chilometri della galleria di base del San Gottardo. Il portavoce delle FFS: «Un trasbordo all'interno del tunnel? Avrebbe bloccato l'intero traffico ferroviario per almeno due ore».

ZURIGO/LUGANO - Della Pasqua di Passione vissuta dagli automobilisti mummificati davanti alla galleria autostradale del San Gottardo si conoscono fin i numeri: 21 km di coda venerdì al portale nord. «Prendete il treno!» suggerisce quindi il saggio.

Un consiglio certamente valido in termini assoluti, ma che risveglia brutti ricordi in chi, la mattina del lunedì di Pasqua, era a bordo del treno partito da Zurigo alle 8.05 con arrivo previsto a Lugano alle 9.58. Un lampo: da sei anni infatti i convogli sfrecciano a 200 km/h nel tunnel di base del San Gottardo. O almeno, quasi sempre.

Il tunnel infinito - «Il treno si è fermato per un guasto, dopo il cambio ad Arth Goldau, quando eravamo ormai dentro la galleria» riferisce una ticinese, che viaggiava con il nipote diretta a Lugano. Per quest'ultimo, abituato a spostarsi in auto, era una prima assoluta, accettata di buon grado per aggirare i rimasugli di code chilometriche. «Dopo un po’ siamo ripartiti - continua la nostra interlocutrice - ma a una velocità ridotta di 18-20 km/h, come indicava lo schermo in carrozza». Risultato: «Abbiamo passato due ore dentro la montagna senza sapere quando saremmo usciti da questo tunnel infinito. Per giunta anche Google maps non funzionava».

Mal comune - La luce in fondo al tunnel, dopo le due orette necessarie a percorrere i 57 chilometri del budello, si è naturalmente palesata e a Biasca i passeggeri hanno potuto essere trasbordati su un altro treno: «Finalmente siamo arrivati a Lugano alle 12.20 (invece delle 9.58). Il viaggio è durato 4 ore e 15, oltre il doppio». La viaggiatrice definisce, educatamente, l’accaduto «una brutta esperienza». Che rimarrà impressa a molti: «Il treno era pienissimo e c’era gente in piedi e seduta sugli scalini. Non oso pensare cosa significhi per un claustrofobico passare ore dentro un tunnel sotto terra. Mi chiedo perché non sia stato trovato un treno sostitutivo già all’interno della galleria. Ci sarà qualche rimedio per queste emergenze. O no?».

Le FFS spiegano - L'accaduto trova conferma nelle parole del portavoce di FFS, Patrick Walser: «Si è verificato un guasto tecnico al treno mentre circolava all'interno della galleria di base del San Gottardo, all'altezza della stazione multifunzionale di Sedrun». Il rimedio adottato? «Si è optato, secondo le regole di intervento, per uscire dalla galleria viaggiando a velocità ridotta sino a Biasca, dove poi i passeggeri sono stati trasbordati su un altro treno». Un trasbordo all'interno del tunnel, spiega il portavoce, «avrebbe richiesto molto più tempo con un forte impatto sul restante traffico ferroviario». Walser precisa che una simile operazione di trasbordo avrebbe infatti imposto «la chiusura dell'intera galleria per almeno 2 ore, con gravi conseguenze su tutti gli altri treni viaggiatori e merci». La domanda su quanti guasti del genere siano già successi nella galleria di base, finisce su un binario morto: «Non forniamo questo genere di informazioni» dice il portavoce. La buona notizia riguarda il rimborso: «Il viaggiatore ha diritto a un’indennità se giunge a destinazione con un ritardo di almeno 60 minuti. Il viaggiatore invia personalmente una richiesta di rimborso all’indirizzo www.swisspass.ch/diritti-dei-viaggiatori». Va detto che la notizia del treno guasto non ha rovinato il bilancio pasquale dei trasporti ferroviari: «Complessivamente - sottolinea Walser - tutto è funzionato piuttosto bene: le FFS sono soddisfatte della grande affluenza, un ottimo segnale di ripresa dopo due anni di pandemia».

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