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CANTONECantieri a rischio, colpa dell'aumento dei prezzi

17.03.22 - 12:39
I rincari di materiali ed energia, per la SSIC, «vanno ben oltre il normale rischio imprenditoriale».
tipress
Cantieri a rischio, colpa dell'aumento dei prezzi
I rincari di materiali ed energia, per la SSIC, «vanno ben oltre il normale rischio imprenditoriale».
L’approvvigionamento di acciaio d’armatura è a rischio, fino al punto di costringere al fermo cantiere.

LUGANO - L’attuale contesto straordinario internazionale causato dal conflitto tra Russia e Ucraina si sta ripercuotendo sull’intero mercato europeo, incluso quello ticinese della costruzione.

Nell’ultima settimana, segnala la Società svizzera impresari costruttori (SSIC), la situazione è precipitata con un aumento vertiginoso del prezzo dell’energia (carburanti e gas in particolare) e di diversi materiali essenziali per la costruzione (acciaio d’armatura, pannelli in legno, tubi in plastica e altri derivati del petrolio).

Questi aumenti, essendo ormai dell’ordine del 40-60% rispetto al prezzo di pochi mesi fa, stanno mettendo in grave difficoltà le imprese di costruzioni che faticano a farsi riconoscere tali rincari come straordinari da parte dei committenti o delle rispettive direzioni dei lavori (a volte anche per appalti pubblici).

La SSIC ricorda che l’attuale variazione dei prezzi delle materie è certamente una «circostanza straordinaria» riconosciuta dal Codice delle Obbligazioni, trattandosi di «un evento capace di impedire o rendere particolarmente difficile l’esecuzione dell’opera». «Vi è infatti - si sottolinea - un’evidente sproporzione tra la prestazione e la retribuzione concordata».

Il secondo problema che preoccupa molto l’industria della costruzione riguarda la garanzia di approvvigionamento futuro di vari materiali per la costruzione. Ad esempio, l’approvvigionamento dell’acciaio d’armatura diventa sempre più difficile a causa della messa fuori uso di grandi produttori ucraini e russi. Nelle prossime settimane, ci potrebbero dunque essere problemi di fornitura causati dalla penuria di materiale a livello europeo, con tempi di fornitura che si potrebbero allungare fino al punto di costringere al fermo cantiere.

«Uno scenario da scongiurare anche per non dover ricadere nella necessità di far capo alla disoccupazione parziale». Con questo appello, la SSIC Sezione Ticino intende sensibilizzare i committenti e i rispettivi direttori dei lavori su questo grosso problema chiedendo la «necessaria apertura al dialogo per affrontare con etica e professionalità questa situazione del tutto straordinaria».

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