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«Occhio all'illusione di una primavera che ancora non esiste»

CANTONE«Occhio all'illusione di una primavera che ancora non esiste»

10.02.22 - 06:00
Un paio di allarmi al giorno per incendi boschivi. L'appello di Roland David, capo della Sezione forestale cantonale.
Ti-Press
«Occhio all'illusione di una primavera che ancora non esiste»
Un paio di allarmi al giorno per incendi boschivi. L'appello di Roland David, capo della Sezione forestale cantonale.
«Il clima sballato fa aumentare il rischio di commettere leggerezze col fuoco, fenomeno tristemente tipico della bella stagione».

GAMBAROGNO - «Non è solo la siccità a sorprendere. Bensì anche le temperature». Roland David, capo della Sezione forestale cantonale, non vuole fare allarmismo. Anzi. Però pensando al recente rogo che ha dilaniato i monti del Gambarogno due calcoli li fa. «Sono stati coinvolti circa 200 ettari di bosco, seppure non totalmente. Per rimettere a posto la situazione serviranno centinaia di migliaia di franchi».

Cosa accadrà con la pioggia? – L'incendio nella regione di Indemini sembra finalmente essere sotto controllo. David, tuttavia, si interroga su cosa accadrà quando arriveranno le prime piogge. «Su un terreno del genere, il rischio di scoscendimenti e di erosioni è forte. È ancora prematuro trarre conclusioni. Presto potremo recarci sul posto con i nostri specialisti e vedere da dove ripartire. Dopo un rogo del genere ci sono specie che reagiscono da sole, altre hanno bisogno di supporto».

«Inverni miti anche in passato» – Sul caso specifico il capo della Sezione forestale aggiunge: «È vero che questo è un inverno esageratamente mite. Ma di inverni senza neve o senza pioggia ce ne sono già stati anche in passato. E i roghi invernali non sono poi così rari. Ricordo quello di Chironico a inizio 2016. Va specificato che quanto accaduto sui monti del Gambarogno si è verificato in condizioni estreme: zona discosta, clima secco, forte vento e poca acqua nelle vicinanze». 

Natura un po' sballata – Sta di fatto che un clima come quello attuale non fa di certo bene a un bosco, quello della Svizzera italiana, che soffre già da tempo. «Il castagno è tra le piante più penalizzate. Anche altre specie sono un po' sballate. Rischio di frane o smottamenti con l'arrivo di eventuali piogge? Confido nel fatto che a febbraio e marzo solitamente non arrivano alluvioni».

«Massima attenzione» – Secondo David nell'immediato il problema è un altro. «Le belle giornate fanno pensare a una primavera che in realtà non c'è ancora. Il rischio di commettere leggerezze col fuoco, fenomeno tristemente tipico della primavera, è altissimo. Quello che è accaduto nel Gambarogno potrebbe ripetersi. E dobbiamo evitarlo assolutamente. Ogni giorno riceviamo almeno un paio di allarmi per inizio di incendi boschivi che vengono prontamente soppressi. Invito tutti alla massima attenzione».  

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