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CANTONESanitari: «Il vaccino anti-Covid sarà un criterio vincolante anche per gli stage»

01.02.22 - 06:00
Mentre diversi enti non assumono più non vaccinati, da settembre si stringono i bulloni anche per gli stage formativi.
Keystone
Sanitari: «Il vaccino anti-Covid sarà un criterio vincolante anche per gli stage»
Mentre diversi enti non assumono più non vaccinati, da settembre si stringono i bulloni anche per gli stage formativi.
«Queste persone avranno sempre più problemi», ammette Stefano Testa del sindacato VPOD. «Nel sanitario la vaccinazione è richiesta anche per altre malattie», sottolinea Paolo Barro, direttore della SSSCI.

BELLINZONA - In formazione per diventare infermieri, soccorritori, operatori sociosanitari o assistenti di cura. Ma non vaccinati. E con davanti a sé, nonostante la mancanza di personale nel settore, un futuro professionale incerto. Sì, perché mentre l’Ente ospedaliero cantonale, la clinica Moncucco e numerose case anziani hanno dichiarato che non assumeranno più sanitari che non hanno ricevuto il preparato anti-Covid, riuscire a portare a termine la formazione stessa, ha appreso Tio/20minuti, sarà presto sempre più difficoltoso.

Settembre ultimo termine - Già, perché se ad oggi gli allievi «sono stati inseriti nelle procedure interne dei test ripetuti, da settembre diversi enti introdurranno anche per gli stage il criterio della vaccinazione effettuata», spiega Paolo Barro, direttore della Scuola superiore in scienze infermieristiche (SSSCI) di Bellinzona e Lugano. E i suddetti stage, per ottenere il diploma, sono obbligatori. 

Studenti «consapevoli» di quel che sarà - Alla SSSCI gli studenti che «per motivi medici o per scelta individuale» non sono vaccinati contro il Covid sono 15, spiega Barro, su un totale di 460. E, specifica, «gli studenti e le studentesse sono informati e consapevoli che in queste professioni la vaccinazione contro il Coronavirus sarà sempre più un criterio vincolante per poter svolgere uno stage e per l’assunzione». Va però sottolineato, continua Barro, «che nel settore sanitario la vaccinazione è richiesta anche per altre malattie (come l’epatite B ndr.), non è quindi un aspetto nuovo». 

«Una scelta anche per loro» - «Noi siamo per la libertà vaccinale», commenta dal canto suo Stefano Testa del sindacato VPOD, «crediamo che debba essere una scelta individuale, come per tutte le altre figure professionali. Diamo inoltre per scontato che il personale del settore sanitario abbia le competenze per fare questa valutazione in maniera sicuramente più approfondita che altre categorie». È il caso, a questo punto, che un non vaccinato contro il Covid si iscriva alla formazione come infermiere? «Beh, sicuramente allo stato attuale può, ma in prospettiva è vero che probabilmente queste persone avranno sempre più problemi», ammette Testa. 

Sanitari cercasi - Nuovi criteri, nuove limitazioni. In un settore, però, che soffre già di una crescente carenza di personale. «Questo potrebbe aggravare la situazione», osserva Testa, «perché una parte dei giovani che non vuole vaccinarsi rinuncerà a formarsi nel settore». Andrà dunque osservato «in che misura questo inciderà su un problema che già esiste, a causa dei salari e delle condizioni lavorative poco attrattive». Secondo Barro, fronte al grande interesse per la professione, il rischio resterebbe però limitato: «Per la formazione d'infermiere/a SSS. ogni anno riceviamo ogni anno 250-300 candidature, a fronte di 140 posti». 

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