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CANTONE«Non vediamo pentiti dell'adozione, ma troppi cani senza microchip»

22.12.21 - 06:04
In Ticino non si assiste all'abbandono degli animali adottati durante il primo lockdown
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«Non vediamo pentiti dell'adozione, ma troppi cani senza microchip»
In Ticino non si assiste all'abbandono degli animali adottati durante il primo lockdown
Besomi della SPAB: «Allarma invece il dato dei cani non "microchippati". Sono bombe ad orologeria e i proprietari se ne sbarazzano in maniera incivile». La raccomandazione: «Non regalate per Natale cuccioli a cuor leggero»

BELLINZONA - La buona notizia è che Lassie resta a casa. In Ticino, a differenza di altre realtà a noi vicine, non emergono segnali particolari di persone pentite dopo aver adottato un animale da compagnia durante il lockdown. «Il nostro cantone appare in controtendenza rispetto al resto della Svizzera» afferma Emanuele Besomi. Oltralpe, continua il presidente della Società Protezione Animali di Bellinzona (SPAB), «si ha invece notizia di riflussi abbastanza importanti nei canili. La spia d’allarme si è accesa già da un paio di mesi».

Altri fattori dietro la riconsegna - L’osservatorio della SPAB registra una situazione normale. «Non osserviamo consegne di animali nei rifugi da parte di persone che li hanno adottati da poco. L’arrivo degli animali da noi resta quindi prevalentemente legato a una malattia o al decesso del proprietario».

Allarme per i senza microchip - A preoccupare chi lavora al fronte è invece è la presenza in aumento di cani non contrassegnati. «È il fatto allarmante di quest’anno. Abbiamo infatti avuto - dice Besomi - sei abbandoni di cani non “microchippati”. Tra questi vi erano tre cuccioli trovati nel bosco di Gnosca». L’assenza sotto cute del congegno elettronico è rivelatrice della provenienza degli animali. «Molto probabilmente, anche se la mia è una supposizione, sono cani importati illegalmente dall’estero. Solo dopo molti si rendono conto di aver tra le mani una “bomba ad orologeria” e se ne sbarazzano in maniera incivile». Sanare infatti l’acquisto illegale diventa infatti un problema: «Prima o poi l’acquisto illegale viene scoperto e sanzionato». Unica eccezione se il proprietario riesce a certificare che il cane è nato e cresciuto in Svizzera. «In caso contrario scatterebbe una quarantena di cento giorni contro il rischio rabbia con relative sanzioni doganali e amministrative del Veterinario cantonale». Ecco perché attingere a questi canali è solo fonte di rogna e rogne.

Mai sotto l’albero - Infine, visto il periodo, come ogni Natale dalla SPAB arriva l’invito a non regalare animali a cuor leggero. «Ogni anno non manca chi regala ai bambini il coniglietto, il cagnolino, il gattino o il porcellino d’India... doni che poi a fine gennaio torneranno in un qualche rifugio perché sono stati acquistati senza riflettere». Per questa ragione, conclude Besomi, «blocchiamo le adozioni di cani e gatti da metà dicembre ai primi di gennaio. Le persone davvero interessate possono invece venire da noi per iniziare a prendere confidenza con l’animale».

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