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«Il timore c'è: tanti volontari potrebbero gettare la spugna»

CANTONE«Il timore c'è: tanti volontari potrebbero gettare la spugna»

02.12.21 - 18:00
Carnevali quasi tutti annullati. Che ne sarà di chi li organizza? L'entusiasmo sta calando anno dopo anno.
Ti-Press
Gabriele Cirio, presidente del carnevale di Biasca.
Gabriele Cirio, presidente del carnevale di Biasca.
«Il timore c'è: tanti volontari potrebbero gettare la spugna»
Carnevali quasi tutti annullati. Che ne sarà di chi li organizza? L'entusiasmo sta calando anno dopo anno.
Gabriele Cirio, presidente del Naregna di Biasca, e Alessandro Gazzani, del Nebiopoli di Chiasso, a confronto su Piazza Ticino. Guarda il video.

BIASCA/ CHIASSO - Getta la spugna anche il Rabadan. Salta un carnevale dopo l'altro. Col Covid che continua la sua marcia, quasi nessuno se la sente di rischiare, nemmeno per il 2022. «Da tre anni sono presidente del carnevale di Biasca – dice Gabriele Cirio, ospite su Piazza Ticino –. E sono riuscito a fare solo un giorno di festa. Anzi mezzo. Questo per noi è il terzo annullamento consecutivo. Ci accorgiamo che le motivazioni dei volontari purtroppo sono sempre meno. Ho paura di perdere gente per strada. Io stesso come presidente mi chiedo se continuare a ricoprire questa carica».

L'ultimo dei Mohicani – Alessandro Gazzani, presidente del Nebiopoli di Chiasso, rappresenta invece un po' l'ultimo dei Mohicani. Lui il carnevale vuole provare a farlo. E per ora non cambia idea. «Anche se la decisione del Rabadan ci mette comunque ulteriore pressione. Tutti ci chiedono cosa abbiamo intenzione di fare. Abbiamo ancora tempo per decidere. La data limite per non avere perdite finanziarie è quella del 31 gennaio. È chiaro però che per rispetto dei carristi e dei gruppi, se dovesse esserci un'evoluzione pandemica negativa, la comunicazione di un eventuale annullamento arriverà prima, verosimilmente nel mese di dicembre». 

«Non promettiamo nulla» – «Metà del carnevale di Biasca – riprende Cirio – si basa sui tre cortei che non potevamo fare. Inutile procedere. Non so se faremo qualcosa di alternativo. Non ci sentiamo di promettere nulla. La speranza è che la situazione sanitaria migliori un pochino».

«Provare a reagire» – Il carnevale online può essere una soluzione? «Va bene per una volta – puntualizza Gazzani –. L'abbiamo fatto lo scorso anno per aiutare chi ci sostiene. È però logico che il carnevale è una cosa che si fa dal vivo. Noi non vogliamo mettere il carnevale davanti alla pandemia, sia ben chiaro. Vogliamo solo provare a reagire con tutte le misure di sicurezza del caso. Abbiamo fiducia nel Certificato Covid. Abbiamo anche fatto un test a settembre e non era partito alcun focolaio da questo esperimento». 

Il rischio di essere criticati – «Io sostengo gli amici di Chiasso – ammette Cirio –. Però sono consapevole che i rischi di essere criticati sono alti. Lo scorso anno noi abbiamo fatto sfilare la carrozza dei regnanti. Ma siamo stati attaccati sui social per via di un errore di trascrizione di un giornale. Era passato il messaggio che "Biasca sfila lo stesso". Il morale è basso. Ovvio. L'amarezza è un po' bilanciata dalla consapevolezza di quello che sta succedendo. Dispiace tantissimo. Ma non ce la sentiamo di fare altrimenti». 

 

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