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CANTONE«Disdette per paura del contagio? No, pesa anche il giudizio dell'opinione pubblica»

26.11.21 - 06:00
Ospedali e cliniche hanno annullato gli eventi per i dipendenti, nonostante le mille precauzioni.
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Cene con vista sul lago
Cene con vista sul lago
«Disdette per paura del contagio? No, pesa anche il giudizio dell'opinione pubblica»
Ospedali e cliniche hanno annullato gli eventi per i dipendenti, nonostante le mille precauzioni.
Location per eccellenza, il Crystal Loft nelle ultime due settimane ha ricevuto disdetta per quasi la metà dei grossi eventi: «Abbiamo annullamenti per oltre 1400 ospiti».

BISSONE - È pioggia di disdette tra gli eventi aziendali. Un diluvio nel deserto, visto che in diversi, tra i piccoli e più flessibili, alla cena di Natale hanno direttamente rinunciato. Ma i grossi datori di lavoro, costretti dalle centinaia di dipendenti a muoversi per tempo, avevano prenotato nei mesi scorsi, quando la curva dei contagi era ancora piatta e nulla lasciava presagire l’autunno caldo.

La punta di diamante - Ora però la situazione è cambiata e chi su queste prenotazioni ha fatto un conto si trova spiazzato. Punta di diamante, luogo per eccellenza pensato e realizzato per accogliere centinaia di ospiti, il Crystal Loft al lido di Bissone. Una tensostruttura di vetro, di 700 metri quadrati capace di ospitare fino a 600 persone, ma limitata quest’anno a 200, montata per quarta volta a Bissone. Una location completamente Covid Free, con ingresso tramite esibizione di certificato Covid e possibilità di ottenerne uno sottoponendosi a un test antigenico rapido nella farmacia partner, proprio di fronte. 

Disdetta per 1400 ospiti - Avevano pensato a tutto, ma non è bastato. «La situazione è diventata rapidamente caotica e regna l’incertezza» conferma la fondatrice ed Event manager Nicole Pandiscia-Hasler. Al Crystal Loft sono trasparenti di nome e di fatto, anche sulle cifre: «Abbiamo annullamenti per oltre 1400 persone. Su una decina di grossi eventi, la metà circa è saltata». 

Uno dopo l’altro - Sul piano organizzativo una doccia addirittura più fredda del 2020, quando almeno una direttiva chiara vietava gli eventi. «Quest’anno avevamo iniziato bene - ricorda l’organizzatrice - con un numero tale di prenotazioni da farci dire, lo facciamo. Potevamo coprire le spese e rischiare grazie a un bel gruppo di ospiti, in particolare nella sanità, ma anche ad aziende della moda e della farmaceutica». L’investimento ogni anno per realizzare la tensostruttura supera infatti 150 mila franchi. Da due-tre settimane, uno dopo l’altro sono arrivati gli annullamenti. «È come una catena - osserva Nicole Pandiscia-Hasler -, quando uno viene a sapere che l’altro ha annullato... fa la stessa cosa. Il meccanismo psicologico è innescato e non sappiamo dove ci porterà». Certo ci sono dei contratti, ma gli organizzatori sono combattuti tra la copertura dei costi e la mediazione per mantenere i clienti.   

Un timore anche d'immagine - È sintomatico che dietro alle cancellazioni ci sia anche la paura di finire sotto la luce negativa davanti all'opinione pubblica. «Qualcuno mi ha espresso il timore del giudizio dei media. Non tanto se dovesse accadere qualcosa, ma sul fatto stesso di tenere una grande cena quando i contagi salgono. Un timore d’immagine» dice Nicole Pandiscia-Hasler. Questo varrebbe per il settore sanitario, dove però anche ragioni di prudenza hanno sconsigliato di rischiare a chi aveva previsto la cena di Natale tra 1-2 settimane: hanno disdetto al Crystal Loft, ad esempio, l’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio, ma anche le cliniche Ars Medica e Sant’Anna. Si è tenuta invece ieri sera, tra precauzioni accresciute, la cena della direzione e amministrazione dell’EOC, con i partecipanti che si sono sottoposti anche a un test rapido, in aggiunta al certificato Covid.

Un mondo che si blocca - L’obiettivo ora, conclude la fondatrice del Crystal Loft, «è di tenere duro per un paio di settimane e fare il meglio in questa situazione caotica che coinvolge a cascata anche il catering, la sicurezza, il servizio hostess, le decorazioni... Ma direi di più, l’intero settore, come mi confermano alcuni colleghi, vive un brutto momento. Noi in base alle prenotazioni eravamo addirittura quelli più fortunati».

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