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MASSAGNODopo l'incidente, lo choc: «Ho il terrore che un bambino mi attraversi la strada»

13.10.21 - 07:06
È capitato a una 30enne di Massagno. Gli incidenti con minori sono in calo, ma la prudenza non è mai troppa, dice l'Upi
foto Tio.ch/20min, Davide Giordano
Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente
Dopo l'incidente, lo choc: «Ho il terrore che un bambino mi attraversi la strada»
È capitato a una 30enne di Massagno. Gli incidenti con minori sono in calo, ma la prudenza non è mai troppa, dice l'Upi

MASSAGNO - Da settimana scorsa Elena* viaggia sempre a 10 km/h sotto il limite. A ogni angolo della strada, ha paura che esca un bambino e finisca sotto le sue ruote. «È più forte di me» dice. «Mi sembra di guidare come una 90enne». 

Elena di anni ne ha 30, ma giovedì è invecchiata di colpo quando ha sentito un suono sordo - «toc» - mentre con il suo Suv scendeva via Ciusarella a Massagno. «Ho inchiodato e sono scesa a vedere» racconta. La sua auto ha investito due bambine sulle strisce pedonali. Lei non si era accorta di nulla. 

La dinamica dell'incidente è oggetto di accertamenti: sul posto, attorno alle 11.40, sono accorse la Polizia Ceresio Nord e la cantonale, assieme a un'ambulanza che ha condotto al Civico le due bambine - sorelle gemelle di 10 anni. Hanno riportato lesioni lievi: una delle due è stata ricoverata al San Giovanni di Bellinzona con una frattura al piede. 

Gli incidenti stradali con minori sono sempre più rari in Svizzera, per fortuna. L'anno scorso 4 bambini hanno perso la vita sulle strade confederate, 166 hanno riportato gravi lesioni. In Ticino gli incidenti gravi sono stati 6, il doppio che nel 2019, ma i numeri sono «tendenzialmente in calo» spiegano dall'Ufficio prevenzione infortuni della Confederazione (Upi). In metà dei casi i bambini erano a piedi. 

Il merito è delle campagne di sensibilizzazione, ma soprattutto delle politiche sulla mobilità. Dal 2010 a oggi in Svizzera gli episodi sono diminuiti del 36 per cento, e solo una piccola parte - 30 incidenti su 166 l'anno scorso - avvengono sulle strisce pedonali. Nel 40 per cento dei casi, spiega l'Upi, la colpa è dei bambini. 

In via Ciusarella come è andata? L'alcol-test è negativo, l'auto rispettava il limite di velocità - 30 all'ora - e la conducente assicura di avere «tenuto gli occhi sulla strada» proprio perché «so che in quella zona ci sono sempre tanti bambini». Ma non scansa le proprie responsabilità: «La colpa è chiaramente mia, mi aspetto almeno il ritiro della patente. Se fosse successo a un'altra persona, mi indignerebbe il contrario». 

La madre delle due bambine, ripresasi dal «bruttissimo spavento», punta piuttosto il dito contro la segnaletica «insufficiente». La via dell'incidente «è frequentatissima da bambini per la presenza delle scuole d'infanzia e del parco giochi» afferma. Il comandante della Polizia Ceresio Nord Nicola Poretti mette le mani avanti. «In quel punto la strada si restringe, c'è il limite di velocità. Non abbiamo incontrato grossi problemi in passato». Vero è che, fuori dalle scuole di Massagno, non sono previsti attraversamenti "sorvegliati" da agenti di sicurezza, nemmeno nelle ore di punta. «Monitoriamo spesso la viabilità tramite l'agente di quartiere, e non riscontriamo in genere comportamenti pericolosi da parte degli automobilisti» conclude Poretti. «Chiaro che degli incidenti possono capitare». 

Elena non se ne capacita ancora. Nei primi giorni dopo il fatto, era «letteralmente sotto choc» racconta. Si è scambiata i contatti con la madre delle bambine, l'ha chiamata. «Vedere una bambina a terra sotto il cofano dell'auto è qualcosa che lascia il segno». Se è tua figlia, ma anche se è la tua auto. Le due donne affermano di essersi chiarite, senza rancori. Ora cercheranno di voltare pagina.  

* nome di fantasia

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