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TENEROCena senza certificato? «Facciamo a casa mia»

29.09.21 - 06:04
La consulente alimentare Chiara Pelossi organizza un "social eating" aperto a tutti. Anche a chi non è vaccinato
foto cavoliamerenda.ch
Cena senza certificato? «Facciamo a casa mia»
La consulente alimentare Chiara Pelossi organizza un "social eating" aperto a tutti. Anche a chi non è vaccinato

TENERO - Nella sala da pranzo di Chiara Pelossi, a Tenero, da due settimane si celebra uno dei paradossi di questa pandemia. La polemica vaccinale disgrega rapporti, rovina amicizie e ne crea di nuove dal sapore quasi clandestino. È la polarizzazione di cui parlano i sociologi. 

L'annuncio sui social - Alla tavola di Chiara il sapore è quello - un po' acido - di pane fatto in casa, torte salate di zucchine e porri, ravioli di riso alle foglie di pandan. La 47enne blogger, di professione consulente alimentare, ha iniziato a organizzare cene «aperte a tutti» a casa propria, da quando nei ristoranti è entrano in vigore l'obbligo di pass Covid. Ha pubblicato un annuncio su Facebook. "Non hai il certificato e vuoi uscire a cena? Vieni da me, ti invito con il cuore".

Non per soldi - Niente biglietto o rimborsi spese. Gli incontri sono per massimo 4 persone a serata, il menù - a base di tofu, tempeh, broccoli, carne rigorosamente bandita - è pubblicato giorno per giorno su un calendario condiviso. L'iniziativa andrebbe inserita nel fenomeno del social eating, le cene a domicilio tra sconosciuti diffuse - poco in Ticino - già prima del Covid, qui declinato in chiave "No Pass". L'idea le è venuta «quando mi sono accorta che i miei amici di prima avevano paura a riunirsi per cenare insieme. Si facevano problemi di ordine morale, sanitario» racconta Chiara. «Io rispetto le opinioni di tutti. Però amo stare in compagnia, avevo voglia di conoscere nuove persone, gente che abbia voglia di passare del tempo insieme senza conflitti o discorsi noiosi». E senza certificati. 

Un successone - Le reazioni? In pochi giorni il telefono di Chiara è stato sommerso di messaggi. «Ho ricevuto tante richieste da riempire otto serate» racconta. Un successo non privo di critiche, sui social, a riprova di quanto il dibattito pubblico - Vax, No Vax - sia entrato nella vita delle persone. I ristoranti bio e vegan negli ultimi tempi in Ticino hanno registrato un calo dei clienti abituali, tendenzialmente più scettici sul tema vaccini (ne abbiamo parlato settimana scorsa in un articolo su tio.ch/20minuti). Alcuni sono andati a casa di Chiara, probabilmente. Anche sei lei precisa che le serate «sono aperte a tutti senza discriminazioni».  

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