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LOSANNA/LUGANOIl chirurgo fa autoscatto in sala operatoria e la foto viene usata per cuccare su Tinder

07.09.21 - 19:06
Il caso è avvenuto alla clinica losannese La Source. Il protagonista ha lavorato in passato anche per l'Ente ospedaliero
Foto social
Il chirurgo fa autoscatto in sala operatoria e la foto viene usata per cuccare su Tinder
Il caso è avvenuto alla clinica losannese La Source. Il protagonista ha lavorato in passato anche per l'Ente ospedaliero
Crea imbarazzo il selfie di un chirurgo usato per aprire un profilo sul'app d'incontri. La direzione della clinica censura l'accaduto. L'Organizzazione svizzera dei pazienti si dice turbata.

LOSANNA/LUGANO - Lo sguardo penetrante sotto le folte sopracciglia. Uno sguardo da Tinder deve aver pensato chi ha usato, come foto di profilo nella nota app per incontri, il selfie di un chirurgo bardato davanti alla sala operatoria. È una storia di sanità e vanità - vanitas vanitatum esclamerebbe il professor Sassaroli di Amici miei - quella che arriva dalla Clinica privata La Source di Losanna. Una vicenda, quella ricostruita da leTemps, con rimandi anche al Ticino. Una vicenda, ingarbugliata.

Un chirurgo indipendente, il dottor B., in forza presso la struttura vodese è stato infatti richiamato all’ordine perché avrebbe usato come foto del suo profilo su Tinder un autoscatto che lo mostra in camice da chirurgo davanti a una sala operatoria (mentre due colleghi operano un paziente coperto da un telo). La vicenda è emersa grazie ad una persona che ha postato un commento indignato nella bacheca aperta che la clinica ha su Google: «Incredibile da credere, ero scioccato. Si tratta è una seria preoccupazione per tutti i pazienti e per la reputazione del sistema medico svizzero… soprattutto in tempo di pandemia» ha dichiarato a leTemps un professionista del settore che ha verificato l’esistenza del profilo del chirurgo su Tinder.

L’abuso di scatto in un ambiente protetto come una sala chirurgica è stato censurato anche dalla direzione della clinica di Losanna che ha richiamato all’ordine il chirurgo. «È una cosa molto dannosa. I nostri pazienti devono sentirsi sicuri quando vengono da noi» ha detto Alison Hick, responsabile comunicazione de La Source. «Ci teniamo, anche se fosse visibile solo la punta di un piede, alla privacy e all’anonimato dei nostri pazienti e operatori sanitari». Il portavoce tiene a puntualizzare che nessun viso è riconoscibile e che lo stesso chirurgo non sta operando, ma si trova al di là del vetro che separa la sala chirurgica.

Dettagli che non evitano il biasimo da parte dell’Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP): «Anche se nella foto non si vede nessuno, rimane un senso di turbamento. I pazienti devono avere la garanzia di non essere fotografati senza il loro accordo, tanto più quando sono sedati sul tavolo operatorio».

Questa la versione di leTemps. Sempre sul "selfie del chirurgo" il portale medinside.ch riferisce, citando altre fonti, che si tratterebbe di un profilo Tinder falso e che non è chiaro come l'anonimo che lo ha aperto abbia ottenuto la fotografia. «Il chirurgo ha probabilmente inviato la foto a qualcuno attorno a lui» si legge. Resta confermato che la direzione è intervenuta sul dottor B. che si sarebbe scusato per l'accaduto. Nel frattempo il profilo Tinder è stato cancellato (da chi?).

Camponovo: «I nostri collaboratori hanno la proibizione di usare privatamente foto fatte in clinica»
Il caso sta facendo discutere anche nell’ambiente medico ticinese. Il dottor B., fino ad una decina di anni fa, è stato infatti in forze, con ruolo di dirigenza, come chirurgo al Civico di Lugano. Casi simili non sono noti in Ticino, ma l'attenzione anche nel settore privato è marcata. Vale il divieto di uso personale, come spiega Christian Camponovo, direttore della Clinica Luganese: «I nostri collaboratori hanno la proibizione di utilizzare privatamente delle immagini o altro materiale prodotto sul posto di lavoro».

 

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