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«Uno sportello intonso, ma indispensabile»

CANTONE«Uno sportello intonso, ma indispensabile»

09.08.21 - 06:00
Martedì sera, per la 27esima volta, è stato aperta una delle 8 baby finestre presenti sul territorio nazionale
tipress
«Uno sportello intonso, ma indispensabile»
Martedì sera, per la 27esima volta, è stato aperta una delle 8 baby finestre presenti sul territorio nazionale
Una di queste si trova a Bellinzona ed è attiva da sette anni. L'EOC: «Evita che dei neonati vengano abbandonati in posti impensabili»

BELLINZONA - Il 27esimo è arrivato martedì sera. La finestrella aperta, questa volta, è stata quella dell’ospedale Lindenhof (BE). Un maschietto di pochi giorni, fanno sapere dall'Autorità per la protezione dei minori e degli adulti (KESB). Stiamo ovviamente parlando degli sportelli per neonati, detti anche "baby finestre". Qui possono essere "depositati" i figli di madri che, per una ragione o un'altra, non riescono a prendersi cura di loro.

Lo sportello ticinese - Uno di questi sportelli (ce ne sono in totale otto su tutto il territorio nazionale*) si trova a Bellinzona. Inaugurata 7 anni fa, la "baby finestra" è stata aperta presso l’Ospedale San Giovanni nel luglio del 2014. «Dal momento della sua installazione fino a oggi, non ha accolto alcun neonato», ci spiegano dall'Ente Cantonale Ospedaliero (EOC).

«Utile anche se non usato» - Un dato, questo, sicuramente positivo. Ne conviene anche l'EOC: «Evidenzia che nel nostro Cantone non ci sono state situazioni di difficoltà tale da spingere una mamma o una famiglia ad abbandonare il proprio bambino in una baby finestra». Tuttavia, viene precisato: «Non significa che la stessa sia inutile. Per fare un parallelismo, il fatto che per diverso tempo non ci siano più incendi, non implica l’abolizione del corpo dei pompieri».

«Bambini abbandonati chissà dove» - Una rimozione dello sportello, quindi, per l'ente ospedaliero «è inconcepibile». «È una possibilità che offre notevoli vantaggi per le neomamme in difficoltà. Togliendola si rischia di ritrovarsi, anche ad anni di distanza, con neonati abbandonati nei luoghi più impensabili. L’offerta è inoltre di talmente facile applicazione e a costo zero (in caso di utilizzo, entrerebbe infatti in azione il team del reparto di neonatologia, presente 24 ore su 24, 7 giorni su 7), che non avrebbe nessun senso toglierla. Riteniamo che la Svizzera italiana e i suoi neonati meritino sicuramente quest’offerta, continua e permanente, al pari di altre regioni linguistiche della Svizzera».

Un iter ben preciso - Ma cosa accade al piccolo, una volta lasciato nello sportello? «Per quanto riguarda l’iter per la presa in carico del neonato - conclude l'EOC -, si prevede una visita pediatrica ed eventualmente accertamenti specifici se si dovessero constatare dei problemi di salute, in seguito viene attivato il servizio sociale dell’ospedale che, con i servizi cantonali e comunali, si occuperà dell’ organizzazione dell’affido».

*Basilea, Bellinzona, Berna, Davos, Einsiedeln, Olten, Sion e Zollikerberg.

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