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CANTONEI candidati hanno pagato due volte: «Per fortuna»

09.04.21 - 08:03
Pioggia di santini. Grazie alle elezioni annullate le tipografie fanno il "bis". E respirano, in un momento difficile
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I candidati hanno pagato due volte: «Per fortuna»
Pioggia di santini. Grazie alle elezioni annullate le tipografie fanno il "bis". E respirano, in un momento difficile

LUGANO - Le elezioni comunali 2021 sono state le più costose, probabilmente, nella storia del Ticino: se non altro perché i candidati hanno dovuto aprire due volte il portafogli. A un anno dall'annullamento "in extremis" dell'appuntamento elettorale, la campagna-bis è ormai agli sgoccioli e le tipografie fanno il conto degli incassi.

Un conto decisamente salato, per chi corre negli 88 Comuni che il 18 aprile rinnoveranno esecutivo e Consiglio comunale. Alla voce "santini e manifesti", il tariffario medio parte da 500 franchi e può superare i 3mila a invio, a seconda del Comune di appartenenza (e alle sue dimensioni). Calcolando 5306 candidati ai Consigli comunali e 1488 ai Municipi, al netto dei candidati "passivi" si ottiene un giro d'affari milionario. Il tutto - e non era per niente scontato - da moltiplicare per due. 

Sì, perché «contro ogni previsione» i candidati messi in stand-by un anno fa dalla pandemia hanno riaperto il portafogli, quest'anno. «Ci aspettavamo che il materiale elettorale sarebbe stato riutilizzato in toto o in buona parte» spiega Stefano Gazzaniga, stampatore e direttore dell'associazione di categoria Viscom. «Così invece non è stato». 

Gli operatori del settore segnalano «volumi pari a quelli della scorsa campagna». Sarà l'effetto del Covid, che ha stravolto l'agenda politica (che quindi ha dovuto essere ristampata ex novo); o dell'impossibilità - sempre causa Covid - di tenere comizi o i rimpianti aperitivi; fatto sta che «contrariamente alle aspettative i candidati sono tornati in massa a richiedere l'invio pubblicitario a domicilio» sottolinea Gazzaniga. 

La pioggia di santini è una manna dal cielo per l'industria tipografica. Delle 44 attive in Ticino, 40 usufruiscono o hanno usufruito del lavoro ridotto. Con la pandemia il calo di fatturato, secondo i dati della Viscom, è stato in media del 30 per cento, con punte del 50 per cento per le aziende specializzate in eventi, manifestazioni o cultura. La maggior parte tuttavia non sono rientrate nei casi di rigore. «È brutto da dire, ma l'annullamento delle elezioni è stata per noi una grande fortuna» conclude Gazzaniga. Contenti o no i politici in corsa, prima ancora di entrare in carica, un risultato potrebbero averlo già raggiunto.

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