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CONFINETre varianti in un comune: Viggiù sotto la lente degli scienziati

04.03.21 - 12:53
Il comune al confine con il Ticino è il primo in cui si è deciso di procedere con una vaccinazione di massa
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats ans
Tre varianti in un comune: Viggiù sotto la lente degli scienziati
Il comune al confine con il Ticino è il primo in cui si è deciso di procedere con una vaccinazione di massa
Nel frattempo, tutta la Lombardia passerà in zona arancione rinforzato a partire dalla mezzanotte di oggi.

VIGGIÙ - È al vaglio degli scienziati la "variante Viggiù" del Covid-19, rilevata dai medici di Agenzia di tutela della salute (Ats) Insubria nella popolazione dell'omonimo comune in provincia di Varese al confine con la Svizzera che, per stessa conferma dell'ente, è il primo e unico caso in Italia con tre diverse varianti del virus trovate, ovvero quella "autoctona" al momento sconosciuta, quella scozzese e quella inglese.

«Stiamo valutando in laboratorio la variante che, al momento, sembra essere stata contenuta - ha spiegato il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso - potrebbe trattarsi di una variante "fallimentare", ovvero non in grado di sviluppare maggiore infettività e quindi destinata a scomparire, oppure il contrario». Al momento, ha aggiunto il direttore, «non vi sono evidenze di una variante analoga in altre parti d'Italia» e anche a Viggiù non sono stati trovati ulteriori casi.

Viggiù è il primo comune dove, a seguito di un focolaio particolarmente esteso, si è deciso di procedere con una vaccinazione di massa della popolazione.

Oggi, ha spiegato Catanoso, «è l'ultimo giorno per la popolazione di Viggiù per la somministrazione del vaccino, fatto salvo per i positivi che verranno invece vaccinati dopo l'estate e gli under 18».

Relativamente ai dati della provincia di Varese e Como, su cui ha competenza Ats Insubria, il direttore sanitario ha reso noto l'incremento di contagi nelle scuole secondarie relativamente a Como e nelle scuole primarie relativamente il varesotto, a circa una e due settimane dalla riapertura delle scuole. «C'è uno studio in corso per capire se le scuole siano un punto di partenza o meno per i contagi - ha precisato Catanoso - credo personalmente si tratti di uno dei momenti più pericolosi non per quanto concerne le lezioni, ma per quando i ragazzi escono dagli istituti». «Quando c'era la guerra - ha concluso - per due o tre anni i nostri genitori non sono andati a scuola, bisogna combattere questa guerra con tutte le armi che abbiamo».

Nel frattempo, tutta la Lombardia passerà in zona arancione rinforzato a partire dalla mezzanotte di oggi e quindi le scuole da domani resteranno chiuse, con tutti gli studenti in dad (didattica a distanza). È quanto stabilisce una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana valida fino al 14 marzo che prevede anche il divieto di utilizzare le aree giochi all'interno dei parchi e il divieto di recarsi nelle seconde case.

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