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CANTONETensioni alla "fabbrica" dei collaudi: «Chiediamo solo 5 minuti in più»

02.03.21 - 18:33
Il Governo garantisce il rispetto dei piani di protezione, ma i collaboratori parlano di ritmi quasi pre-pandemici
Foto Tio/20Minuti
Tensioni alla "fabbrica" dei collaudi: «Chiediamo solo 5 minuti in più»
Il Governo garantisce il rispetto dei piani di protezione, ma i collaboratori parlano di ritmi quasi pre-pandemici
Nei 20 minuti concessi per verificare ogni veicolo sono compresi la disinfezione dell'auto e i vari check per l'autoprotezione: «Si lavora stressati e succede che qualche misura di sicurezza venga trascurata. È umano».

CAMORINO - «I suggerimenti presentati dai collaboratori nel corso dell’anno - ha rassicurato il presidente del Governo Norman Gobbi - sono sempre stati approfonditi con serietà e, laddove possibile, integrati nei piani di protezione». È un passaggio della risposta alla recente interpellanza del deputato Matteo Pronzini (Mps) sulle misure di protezione Covid adottate in ambito di collaudi ed esami pratici presso la Sezione della Circolazione.

Le preoccupazioni - Tutto liscio come l’olio? Non proprio. La situazione a Camorino, da nostre informazioni, presenterebbe invece aspetti che preoccupano i collaboratori. Esiste certo una Commissione del personale - uno dei pochissimi settori dello Stato ad averla - per il solo comparto tecnico, ma diverse iniziative portate in direzione poi lì - ci viene riferito - si arenerebbero. Una versione che contrasta con quella dipartimentale, secondo cui «le risposte alle proposte sono state spesso positive, altre - come è normale che avvenga nelle trattative di natura sindacale - non sono state accolte». Di sicuro abbiamo appurato che nessun collaboratore vuole esporsi coi superiori. Da qui anche il senso dell'articolo.

I ritmi - Il problema di fondo è che nell’area collaudi si lavorerebbe su ritmi e in spazi ancora troppo simili all’epoca pre-pandemica. Che sia del resto un settore nevralgico, lo ha sottolineato la stessa risposta di Gobbi: «Collaudi ed esami rientrano fra le prestazioni fondamentali dello Stato per la sicurezza dei propri cittadini e per la protezione dell’ambiente».

Ventitré collaudi a testa - E la protezione di chi lavora? I numeri riportati nella risposta all’interpellanza - 2’513 collaudi e 464 esami pratici svolti tra il 20 gennaio e il 5 febbraio - non dicono tutto. Non dicono ad esempio che ogni collaboratore collauda 23 auto al giorno: «Tutti i giorni c’è una grande pressione. Spesso si lavora in overbooking (vengono, cioè convocati a Camorino più veicoli del numero collaudabile per coprire le cancellazioni dell’ultimo minuto, ndr)».

Gli avvicendamenti al lift - Da un lato ci sono i piani di protezione, della cui bontà sulla carta carta nessuno discute, e dall’altro lo sbattimento dei 10-12 collaboratori che si avvicendano attorno alle rispettive vetture da controllare in uno dei 7 lift operativi (l’ottavo è fuori uso). Lo scambio delle postazioni di lavoro diventa così prassi, così come il mettere mano tutti ai 3 computer esistenti.

Venti minuti per fare tutto - «Nei 20 minuti concessi per eseguire un collaudo - è il sunto di più testimonianze - ci impongono tutta un serie di misure: indossare guanti, mascherina, disinfettare le auto. Il tempo per il lavoro si riduce tantissimo, si lavora stressati e succede che qualche misura di sicurezza venga così trascurata. È umano». Non va meglio con le motociclette, il cui tempo di collaudo si riduce a 10 minuti. 

Cinque minuti in più - A Camorino sono consapevoli della fortuna di avere oggi un posto garantito, ma... «Vogliamo semplicemente lavorare senza correre rischi evitabili noi, ma anche i nostri famigliari. Invece di collaudare 23 auto a testa al giorno più alcune in sovrannumero, basterebbe farne 20 così da disporre di quei 5 minuti in più per effettuare la disinfezione senza stress, ma anche per offrire al cittadino un’accoglienza migliore». Non è trascurabile, sotto questo aspetto, che a portare le auto al collaudo per ragioni pratiche, e per risparmiare sul garagista, siano spesso cittadini over 50. Se non pensionati.

I disagi negli esami pratici - Anche nell’ambito degli esami pratici, non mancano gli aspetti migliorabili. Ad esempio, per le prove su strada con le motociclette i collaboratori devono occuparsi di 4 motociclisti per volta e anche questo crea disagi, in quanto gli allievi necessitano di attenzioni maggiori riguardo all'abbigliamento, al controllo delle moto e a sistemare radio e auricolari. Il tutto da disinfettare. A buon intenditor...

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