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CANTONEIl Ticino sta (in parte) con Berna, ma chiede la situazione straordinaria

11.01.21 - 14:30
Sì alle attuali chiusure fino a fine febbraio, ma con aiuti subito. No all'obbligo di homeworking per tutti
TiPress - foto d'archivio
Il Ticino sta (in parte) con Berna, ma chiede la situazione straordinaria
Sì alle attuali chiusure fino a fine febbraio, ma con aiuti subito. No all'obbligo di homeworking per tutti
Il Consiglio di Stato domanda anche meno persone sui mezzi pubblici, orari nei negozi per gli over 65 e controlli alle frontiere.

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato condivide la proroga fino al 28 febbraio delle misure sul piano nazionale, «sostanzialmente già decisa dal Consiglio federale», e cioè la chiusura di ristoranti, bar, strutture per lo sport e per il tempo libero. È lo stesso Governo ad annunciarlo, in una presa di posizione. In cui sottolinea però pure l’esigenza di presentare congiuntamente alle misure un programma di aiuti economici «mirati, celeri e rafforzati» ai settori colpiti dalle chiusure: esercizi della ristorazione, centri fitness, settore della cultura e del tempo libero.

No all'homeworking e alla mascherina generalizzata - Il Consiglio di Stato ritiene invece «eccessivo» l’obbligo generalizzato della mascherina anche per chi si trova alla propria scrivania o sul posto di lavoro: «L’impiego a turni, il distanziamento e l’utilizzo di pannelli divisori in plexiglas appaiono sufficienti per limitare il numero di contagi». Per quanto riguarda il telelavoro, il Governo ritiene «sufficiente» l’attuale "forte raccomandazione". L’introduzione di un obbligo non è quindi ritenuta necessaria.

Mezzi pubblici e negozi per gli over 65 - A Berna il Ticino chiede inoltre di «proporre delle misure per ridurre la concentrazione di persone nei mezzi pubblici». Si potrebbe anche (ri)pensare a raccomandazioni mirate per le fasce della popolazione "a rischio" come, ad esempio, orari dedicati in negozi e attività commerciali (come durante la prima ondata).  

Controlli per il turismo degli acquisti - Il Consiglio di Stato ribadisce che qualora dovessero essere necessarie nuove misure di chiusura, come ad esempio di negozi e attività commerciali, queste dovranno essere accompagnate da aiuti mirati e celeri. E segnala inoltre a Berna il tema del "turismo degli acquisti", invitando le autorità federali a verificare l’allineamento delle disposizioni fra i cantoni e a monitorare con attenzione le regole in vigore oltre i confini nazionali.

Controlli alle frontiere - Infine, il Governo ticinese ha chiesto nuovamente l’introduzione di maggiori controlli alla frontiera tra Italia e Svizzera e l’opportunità di dichiarare lo stato di "situazione straordinaria" che permetterebbe di avere una gestione unitaria su tutto il territorio nazionale e una maggior tempestività nelle decisioni e negli interventi.

La situazione epidemiologica in Ticino

Il Consiglio di Stato condivide l’analisi delle autorità federali in merito all’attuale situazione epidemiologica a livello nazionale. A livello cantonale si riscontra nell’ultima settimana un’importante riduzione dei contagi (quasi del 19%) che si sta traducendo positivamente sul numero delle nuove ospedalizzazioni. Sarà comunque necessario monitorare la situazione nel corso dei prossimi giorni per avere un quadro complessivo del numero di ospedalizzazioni. «La riduzione dei nuovi contagi potrebbe essere la conseguenza delle misure messe in vigore il 22 dicembre 2020 e del rallentamento delle attività lavorative durante il periodo natalizio».

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