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MENDRISIONiente shorts, e mutande nascoste

02.10.20 - 07:03
Anche in Ticino l'abbigliamento a scuola fa discutere
tipress
Un liceo di Lugano.
Un liceo di Lugano.
Niente shorts, e mutande nascoste
Anche in Ticino l'abbigliamento a scuola fa discutere
Proteste dall'Italia a Ginevra, per le regole «troppo severe». Ma alla Spai di Mendrisio hanno trovato (forse) una soluzione

MENDRISIO - La cintura sotto le mutande, no. I pantaloncini sopra il ginocchio, nemmeno. La canottiera sì, ma non a rete. Anche in Ticino gli attriti fra allievi e insegnanti non mancano, in materia di abbigliamento. Alla Spai di Mendrisio li hanno risolti (forse) con una trovata curiosa. 

Il caso di Ginevra - Il tema è delicato. Di recente un liceo di Roma è stato teatro di proteste sessantottine, dopo che la direttrice ha vietato la minigonna a una studentessa «perché ai professori cade l'occhio». A Ginevra ha fatto discutere la t-shirt "della vergogna" introdotta da una scuola media: agli studenti discinti viene imposta una maglietta extra-large, con la scritta «ho una tenuta adeguata». 

Il sondaggio a Mendrisio - Ma qual è la «tenuta adeguata»? E come farla digerire agli studenti? La Scuola per le professioni artigianali e industriali (Spai) di Mendrisio ha appena sperimentato un metodo sui generis. Un sondaggio interno condotto nei mesi scorsi è sfociato in una proposta di regolamento, pubblicato a settembre sul sito dell'istituto.

Niente infradito e scritte volgari - Il risultato: un vademecum – per ogni parte del corpo – votato a maggioranza da 364 studenti (di cui tre ragazze) e 44 docenti. Infradito no, tute sì «ma non troppo casalinghe», sì i pantaloni stracciati «ma con strappi minimi». Le divergenze maggiori «riguardano le magliette con scritte volgari» ma anche gli abbigliamenti punk o rock (accettati dai docenti, meno dagli allievi) o il sandalo da uomo (idem).

Proposte "da digerire" - «Si tratta di una serie di proposte» precisano gli autori dell'indagine (qui il link al testo completo). Una volta approvate «andranno digerite dai nostri studenti adolescenti e forse pure da qualche collega».

«Scuole autonome» - Anche il Decs dovrà dire la sua. «Il regolamento in questione verrà esaminato e se del caso ratificato a suo tempo, come prevede l'iter di legge» precisa il direttore Manuele Bertoli. «Il principio generale è che sia osservato un abbigliamento consono. Negli ultimi anni non abbiamo registrato conflitti particolari e alle singole scuole è lasciata la dovuta autonomia». 

«Libertà da salvaguardare» - Provvedimenti come quello di Ginevra «non aiutano ad affrontare un eventuale problema e sono comunque da evitare» conclude Bertoli. «Lo stesso vale in genere per le norme troppo restrittive». È d'accordo il sindacato degli studenti ticinesi (Sisa) che appoggia la protesta romanda. «Nei limiti della decenza, la libera espressione dei giovani deve essere salvaguardata, anche se in Ticino qualche deputato ha proposto d'introdurre addirittura delle divise scolastiche» commenta il portavoce Zeno Casella. «Esperimenti condivisi come quello di Mendrisio sono senz'altro l'atteggiamento giusto».  

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COMMENTI
 

seo56 3 anni fa su tio
Le scuole sono una cosa seria, non sono discoteche o bordelli.

fromrussiawith<3 3 anni fa su tio
le regole che le istituzioni emanano, le norme di decoro, decenza... sono prodotti della percezione umana (giuste o sbagliate), la domanda che mi pongo è come mai molte persone dia fastidio la minigonna, il top, pantaloncini etc? Ovviamente c'è un limite alla forma di ribellione/provocazione di questi ragazzi, ma questa necessità di "decoro" di alcuni adulti potrebbe evidenziare problemi personali (magari in relazione alla percezione, maturità sessuale di questi adulti, o a problemi personali inerenti il corpo umano o ideologici). Personalmente, e ad altre persone che conosco, l'atteggiamento provocatorio di una ragazzina fa ridere se non genera indifferenza (fra i coetanei genera problemi?), ma vi sono adulti che purtroppo non rimangono indifferenti e magari attraverso il "decoro" si nascondono disagi particolari... tuttavia, devo ammettere che pure io sono deluso da un film come "cuties" (e nemmeno mi passa per la testa di vederlo) film esaltato da washington post, CNN, etc ma come un giornalista di FOX ben diceva, c'è modo e modo per presentare un problema sociale d’identità inerente le ragazzine di oggigiorno, e giustificare l'inquadratura della telecamera nelle parti intime di una ragazzina, è più per compiacere la pedofilia...

miba 3 anni fa su tio
Solo i sinistroidi come te sono dell'opinione che la scuola sia off limits e che può fare a meno di regole, principi e valori, alias quello che poi sarà importante nella vita. E lascia stare il medioevo che qui centra proprio come i cavoli a merenda ma semmai prendi quale esempio proprio i tuoi paesi socialisti nella maggior parte dei quali è addiritura obbligatoria la divisa!!

vulpus 3 anni fa su tio
È una questione di rispetto verso se stessi e verso gli altri . Questa poi non è una scuola dell'obbligo, per cui chi la vuole frequentare è corretto che si adegui alle regole che emana. Purtroppo le nostre scuole sono sempre più confrontate con le regole imposte da fuori: ogni studente vorrebbe la scuola personalizzata, ma così non funziona. E gli insegnati sono spesso troppo esposti alle intemperie personali degli studenti e dei genitori. Se pensiamo che un allievo può contestare una nota , anche per vie legali, siamo ben messi veramente.

Gio65 3 anni fa su tio
Sono rimasto un pò indietro..quali sono le mutande nascoste?¨

marco17 3 anni fa su tio
La "maglietta della vergogna" dovrebbero farla indossare ai genitori che mandano ragazzine a scuola svestite come puttanelle da programmi televisivi spazzatura. Non si tratta di puritanesimo e di repressione ma semplicemente di far capire che ci si deve vestire con un minimo di riguardo alle circostanze e al luogo: non ci si veste in spiaggia come al ristorante, a scuola come alla festa con gli amici, in chiesa come al veglione di carnevale. Tutto qui.

Gio65 3 anni fa su tio
Risposta a marco17
Perfettamente d'accordo! Questione di buongusto più che altro

tazmaniac 3 anni fa su tio
Risposta a marco17
mi hai rubato le parole di bocca... ;o)

Dioneus 3 anni fa su tio
Ritorno al Medioevo?

tommaso.guariglia 3 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
La divisa rimuove le differenze di censo e focalizza sulla personalità

skorpio 3 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
no, solo un po' di rispetto... e buon senso

Hardy 3 anni fa su tio
Che ognuno si vesta come gli pare. Nello stesso tempo se un'istituzione - che sia una scuola, un posto di lavoro, o quello che volete - mette dei paletti sull'abbigliamento è giusto che vengano rispettati. Non si tratta di reprimere e censurare, quantomeno di chiedere un po' di decoro. Tengo a precisare che motivazioni come "altrimenti ai docenti cade l'occhio" NON c'entrano nulla e non sono plausibili. Che piaccia o no l'immagine conta, e una persona dall'aspetto quantomeno curato e decoroso è percepita in un certo modo a seconda del contesto. Datemi del talebano ma se io p.es. mi rivolgo a uno studio legale e mi ritrovo un avvocato in pantaloncini e infradito o un'avvocata in minigonna ascellare e mega scollatura io trovo tutto questo poco professionale.

franco1951 3 anni fa su tio
Tutti a scuola ... biott cume ran.... Credo che il tipo di abbigliamento da indossare debba adeguarsi alla situazione. Non vado in piscina con il cappotto, per cui in luoghi comuni una certa decenza ci vuole. A scuola con l'ombelico al vento p. es. non è proprio il massimo. Troppo spesso è la famiglia a latitare, è solo una questione di educazione.

gigipippa 3 anni fa su tio
Beh sai, poi il problema vero subentra quando qualche, preciso non tutti, di queste ragazze e ragazze si affacciano al mondo del lavoro. Purtroppo bisogna incominciare da zero a spiegare loro come comportarsi, è una lotta, credimi.

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a gigipippa
E la colpa è sopratutto dei genitori che si adeguano ai comportamenti senza morale della attuale nostra società. Già visto una famiglia tipo che non va due volte in vacanza? Già visto girare con auto che non siano dei suv potenti da esibire quando vanno a fare la spesa magari in Italia? Mai visto dei genitori che non fanno almeno tennis, ciclismo, golf, pallone, palestra...., figuriamoci. Per non parlare appunto dei vestiti alla moda eccetera. Torniamo indietro al mondo dei sacrifici, delle pedate in quel posto, della vita vera anche se sofferta, li si forgiavano uomini e donne vaccinate alle avversità, ori si crescono figli molli e senza morale, senza regole e senza esempi pratici, basta vedere i loro idoli quali sono: veline, ioutuber, calciatori, rapper...., poi cosa volete che venga fuori da una generazione come questa? Smidollati? Gente che non è capace di fare niente, pretese tante ma impegno e voglia di fare poca, titoli di studio per chi almeno si è impegnato e che un po’ li aiuteranno ad emergere ma non sempre ecccc, eccc...

gigipippa 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Concordo in toto, anche se basterebbe semplicemente rinunciare a qualcosa per avere più tempo per seguire i figli.

lollo68 3 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Alle medie c'è un regolamento per l'abbigliamento che approvo, ma purtroppo nelle scuole superiori manca. Quando ho spiegato a mia figlia maggiorenne che i calzoncini corti non sono consoni mi ha spiegato che tutte si vestono così e che non è un problema per gli insegnanti. Mi dice che i tempi sono cambiati e che dovrei aggiornarmi. Le ho spiegato che in tanti paesi non potrebbe andare vestita in questo modo. Pure il linguaggio è da social: parolacce e insulti in ogni frase malgrado che i miei figli non li abbiano mai sentiti da me. P.S. Sono due anni che non andiamo in vacanza, ho l'auto a 7 posti più economica, al massimo vado a passeggiare e ho tanti vestiti ormai vintage che mia figlia "ruba". La violenza sui bambini non è più tollerata, ma si può comunque cercare di educarli al meglio anche se fuori casa seguono troppo gli altri.

fromrussiawith<3 3 anni fa su tio
stiamo retrocedendo... fallisce l'educazione, la politica, nessuno si assume le responsabilità e alla fine si ritorna alla repressione e censura, 21 secolo assomiglia sempre di più al diciottesimo secolo. lo si vede pure nei social media, Avevo pubblicato una foto da me fatta, erotica, dove si vedevano solo i seni nudi della donna, la foto era artistica e secondo me molto bella, facebook me l'ha censurata. Qualcosa non va nel sistema progressista, oggigiorno tutto meno che religioso, se un seno nudo è peccato (sociale) allora... e Ginevra fa pena, non per niente è odiata pure dai losannesi e da molti expats... c'è sicuramente un limite all'espressione personale in termini di provocazione, ma se un/a docente non riesce a tollerare certi indumenti (di provocazione moderata) forse il problema risiede nel/la docente stessa (repressione sessuale, ipersessualità, immaturità sessuale, etc), se non riesce a trascendere l'aspetto dell'allievo... c'è sicuro una linea di mezzo

Gio 3 anni fa su tio
Che ognuno si comporti come meglio crede. Siamo grandi e vaccinati ed i genitori responsabili. Perché lo stato deve metterci il becco ? Allora che vada agli sportelli bancari a dire agli impiegati di non mettere vestito e cravatta.... suvvia....

F/A-18 3 anni fa su tio
Risposta a Gio
Ecco un comportamento sbagliato, che ognuno faccia come vuole, i genitori poi sono i responsabili. Appunto, sono i responsabili di questo scempio anche perché già loro ne fanno parte. Povero mondo, per fortuna per chi ha delle regole di comportamento, morali ed un senso del dovere è più facile emergere. Io è questo che insegno ai miei figli.

cle72 3 anni fa su tio
Risposta a Gio
Ma che assurdità sta scrivendo?!? In banca si va vestiti in giacca e cravatta per il rispetto verso i clienti e per l'immagine dell'azienda. Vai scuola allora di vesti in modo decoroso nel rispetto del luogo in cui ti trovi. Vuoi girare con la pancia scoperta o con le mutande fuori, fallo nel tuo tempo libero.

GI 3 anni fa su tio
per nasconderle le mutane......magari bisognerebbe indossarle....

cle72 3 anni fa su tio
Io sono per l'idea del lasciare fare... Poi quando dovranno entrare nel mondo dei "grandi" come apprendiste o per cercare lavoro, si accorgeranno che certi modi di non vestire dovranno abbandonarli... Mi chiedo dove sono i genitori a mia figlia calci in cu.. se la beccavo in giro così

MIM 3 anni fa su tio
La sharia, specialmente a Ginevra, inizia a far vedere la sua ombra.

D1AB0L1K 3 anni fa su tio
@skorpio I tempi sono cambiati molto e l'espressione della propria personalità attraverso il modo di vestirsi pure. Ascoltare e accettare le nuove generazioni e i loro modi non vuol dire essere assenti o "libertini". Pensare all'abbigliamento delle ragazzine e pensare che sembrano "altre persone" vuol dire avere degli istinti repressi e non avere il controllo di sé. Se creano certi pensieri o sensazioni il problema è decisamente tuo e forse andrebbe curato! Per fortuna non sei bigotto!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a D1AB0L1K
Concordo

skorpio 3 anni fa su tio
Risposta a 902141
Il problema è proprio questo.. sottovalutate troppo la situazione..

skorpio 3 anni fa su tio
io non mi reputo un bigotto, ma devo dire che trovo alquanto fuori posto il modo con cui certe ragazzine vanno in giro (s)vestite, in certi casi poi sembrano "altre persone". il problema, è anche la sembre più giovane età, già da 10-11 anni vestono così. Di sicuro non giustifico eventuali comportamenti maschili , anche solo verbali, sicuro no, però anc'esse ci mettono del loro. Peggio però sono i genitori, troppo assenti e "libertini".

Mirketto 3 anni fa su tio
Risposta a skorpio
Pienamente d'accordo....

Durden 3 anni fa su tio
Abbigliamento trap? Rap? Pop? Hipster?
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