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CANTONE / SVIZZERA«Senza prenderne coscienza, non avrei mai potuto uscirne»

24.09.20 - 07:17
Oggi è la Giornata nazionale sui problemi legati all’alcol. Il tema? Sfatare i tabù
Depositphotos - foto d'archivio
«Senza prenderne coscienza, non avrei mai potuto uscirne»
Oggi è la Giornata nazionale sui problemi legati all’alcol. Il tema? Sfatare i tabù
Vergogna e sensi di colpa da una parte, paura di una reazione dall'altra, impediscono un dialogo e la richiesta di aiuto.

LUGANO - «Bevevo fino a stordirmi. Alla fine andavo al lavoro solo un giorno sì e uno no, e avevo pensieri suicidi». Marco è un ex alcolista. A 46 anni ha smesso di bere, ma prima aveva negato per anni il suo consumo eccessivo. Ha rischiato di perdere tutto. Poi un giorno, per disperazione, ha deciso di chiedere aiuto. In una clinica gli hanno consigliato di contattare gli Alcolisti Anonimi. Non beve da vent'anni, ma ogni settimana partecipa ancora agli incontri. Oggi è la Giornata nazionale sui problemi legati all’alcol (rimandata di quattro mesi causa Covid-19).

Il tema è la rottura dei tabù sul consumo di alcol: gli astemi sono un’eccezione, chi non beve alcol agli aperitivi deve giustificarsi ma chi perde il controllo viene marginalizzato, chi è preoccupato offende e preferisce tacere. «Se emarginiamo gli alcolisti, favoriamo la loro autoesclusione sociale, l’isolamento, e rendiamo più difficile il loro ricorso all’aiuto degli specialisti», spiega Marie-Noëlle McGarrity, responsabile di progetto a Dipendenze Svizzera.

In Svizzera sono 250'000 le persone colpite da problemi di alcol. Circa mezzo milione di persone sopra i 15 anni ha almeno una persona alcolista nella sua stretta cerchia famigliare. A questa cifra si aggiungono i circa 100'000 bambini che crescono in famiglie con problemi di alcol. I problemi di alcol non risparmiano nessuna classe sociale, molti hanno sviluppato una dipendenza senza mai essersi ubriacati pesantemente e chi cerca di uscire dalla dipendenza deve spesso fare i conti con le ricadute.

Marco ce l’ha fatta a uscire dalla sua dipendenza, ma «senza una presa di coscienza personale non sarebbe stato possibile cambiare la situazione e, nel caso dell’alcol, bisogna restare vigili per tutta la vita», spiega. L’alcol non è un tabù, ma l’alcolismo sì. I diretti interessati e chi vive accanto a loro evitano di parlarne. Gli alcolisti tendono piuttosto a chiudersi in se stessi e sono tormentati dalla vergogna e dai sensi di colpa. Si instaura così un circolo vizioso, che causa problemi ancora maggiori.

La Giornata nazionale sui problemi legati all’alcol vuole infrangere il tabù che circonda i problemi di alcol, rompendo il silenzio e incoraggiando alcolisti e familiari a chiedere aiuto.

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