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«Ho ritrovato la maga dispersa dal 1904»

MERCATO LUGANO«Ho ritrovato la maga dispersa dal 1904»

30.10.20 - 07:12
Massimo Riganti è un punto di riferimento in Ticino per gli amanti della pittura dell'ottocento.
tio/20min/DG
«Ho ritrovato la maga dispersa dal 1904»
Massimo Riganti è un punto di riferimento in Ticino per gli amanti della pittura dell'ottocento.
Ma la sua è anche una passione, che negli anni l'ha portato a collezionare numerosi quadri e che gli ha riservato sorprese non sempre piacevoli.

LUGANO - Il mondo dell’antiquariato è in grado di affascinare anche chi vi gravita attorno per caso. Così è stato, ad esempio, per Massimo Riganti, oggi esperto di dipinti dell’800 e punto di riferimento per gli amanti della pittura in quel del mercatino del sabato a Lugano.  La sua passione è maturata, infatti, lavorando come tappezziere e decoratore presso un grosso antiquario del Varesotto: «Così ho iniziato a frequentare l’ambiente e chi lo bazzicava». 

L'approdo ai dipinti - Riganti si evolve, professionalmente, portando avanti l’attività di decoratore d'interni. «Mi sono sempre occupato di arredamento. Avevo una ditta a Chiasso. Ho iniziato così a frequentare i mercatini alla ricerca di mobili da vendere ai miei clienti. Di fatto, quando mi chiedevano di arredare un'abitazione non cercavano solo mobili, ma anche dipinti. È così che ho cominciato a trattare l’articolo e così è iniziata la mia passione per la pittura dell’ottocento. Da visitatore del mercato, gradualmente, sono poi passato dall’altra parte del banco, inizialmente due o tre volte l’anno, spinto da amici».

Il pensionamento e il mercatino - Con il pensionamento, Riganti decide di chiudere l’attività e di dedicarsi al suo hobby: «I miei figli hanno scelto altre strade. Senza nessuno che avrebbe preso il mio posto in ditta, ho chiuso. Ma avevo bisogno di un passatempo. Che magari coprisse i costi della mia passione». 

Colpi di fortuna, ma non solo - Una passione che nel corso degli anni ha portato tante soddisfazioni: «Ho pubblicato due libri e una brochure. E per le mani mi sono passati anche pezzi di valore. Alcuni acquistati come “croste”. Ricordo un’occasione in cui presi da un amico un quadro solo per la cornice. Il dipinto era tutto sporco, irriconoscibile. Rimettendolo a posto è venuto fuori che era un’opera di Giuseppe Miti Zanetti. Un importante pittore e incisore. E aveva anche un certo valore». 

Ovviamente non sono mancate le “sole”. Quadri acquistati a prezzi importati rivelatisi falsi. «È un’attività che comporta del rischio - spiega il collezionista -. Soprattutto quando tratti una materia che non ti appartiene appieno».

Come molti suoi colleghi, Riganti non può più fare a meno di questa passione: «Sono collezionista, lo faccio per piacere. Sono circondato da quadri e l’attività che continuo a portare avanti serve anche per mantenere vivo questo fuoco. Non sono ricco, mantengo una vita non dispendiosa, dire pure modesta. Ma non voglio rinunciare a ciò che amo».

Le soddisfazioni - In 35 anni di amore per la pittura, Riganti si è tolto anche qualche soddisfazione: «C’era un pannello decorativo che risultava disperso dal 1904: la quarta maga di Adolfo Feragutti Visconti. Io l’ho ritrovato e adesso è riportato su tutti i libri di pittura ticinese, con il mio nome ovviamente».

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