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LUGANOCon muffa e umidità, ci si può ritrovare in trappola

07.08.20 - 07:15
I guai di una 30enne nel suo appartamento. Ora se ne andrà per questioni mediche. Ma il proprietario non si fa trovare.
Foto Lettore Tio/20Minuti
Con muffa e umidità, ci si può ritrovare in trappola
I guai di una 30enne nel suo appartamento. Ora se ne andrà per questioni mediche. Ma il proprietario non si fa trovare.
L’Associazione inquilini: «C’è chi non vuole investire nei propri stabili. Siamo di fronte a un problema di salute, parliamo di motivi gravi. Per andarsene, l’importante è inviare sempre una raccomandata».

LUGANO - Con muffa e umidità, il tuo appartamento può trasformarsi in una trappola. È accaduto a una 30enne di Lugano, alle prese con una situazione surreale. La donna, inquilina in uno stabile di Cassarate, deve lasciare la sua abitazione su prescrizione medica. Dunque per ragioni gravi. Ma non riesce a rintracciare il proprietario dell’immobile. «La disdetta l’ho già data tempo fa. L’amministrazione, però, mi dice che non è competente in materia». 

Un primo intervento inutile – Amministrazione che è subentrata a fine 2019. Prima lo stabile era in mano a un’altra agenzia. Insomma, un pasticcio senza fine. «Sono entrata in questo appartamento con l’idea di starci a lungo. Ma subito mi sono accorta che la situazione mi causava seri problemi di salute, in particolare a livello respiratorio. Ho chiesto all’amministrazione di intervenire. Ma hanno fatto il minimo indispensabile. Lavori che non mi hanno portato giovamento».

Difficile trovare un subentrante – L’inquilina decide dunque a un certo punto di recarsi dal medico, che le consiglia vivamente di lasciare l’appartamento. «Sembra una cosa facile. Ma, ad esempio, come faccio a trovare un subentrante qui? In teoria, per contratto, avrei dovuto restarci tre anni. Invece, dopo un anno e mezzo mi vedo costretta ad andarmene. Senza sapere se la mia disdetta sarà accettata, o se ci saranno conseguenze, dal momento che il proprietario non si fa trovare». 

L’importanza della raccomandata – «Una disdetta basata su un certificato medico – spiega l’avvocatessa Céline Dellagana-Rabufetti, segretaria generale dell’Associazione Svizzera degli inquilini (sezione Svizzera italiana) – può diventare una disdetta straordinaria per motivi gravi. Se l’inquilino rispetta il preavviso legale di disdetta, poco importa se il proprietario non si fa trovare. L’importante è che sia stata mandata una raccomandata e che l’inquilino possa provare di avere rispettato il termine di preavviso».  

Poca cura – Lo stabile di Cassarate è messo piuttosto male. Possibile che l’amministrazione e il proprietario di un palazzo non siano interessati ad apportare delle migliorie per rendere più accogliente il luogo in cui affittano i loro appartamenti? «Purtroppo non si tratta di un caso raro – sostiene Céline Dellagana-Rabufetti –. A volte c’è chi è interessato solo a incassare la pigione a fine mese, e non vuole fare alcun investimento».

Il proprietario sconosciuto – Nella situazione specifica il proprietario è addirittura sconosciuto all’inquilina. «Solitamente l’amministrazione dovrebbe avere dei contatti con il proprietario. Soprattutto se non è competente per ricevere una disdetta. Anche perché in un caso del genere, essendoci di mezzo un motivo di salute, sarebbe bello trovare una soluzione pacifica, in modo che tutte le parti in causa siano d’accordo». 

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